Si respira un'aria di maggiore serenità tra i corridoi del Municipio dopo la firma del contratto per 79 Lsu-Lpu.
Dopo diciotto anni di assoluto precariato, per costoro si aprono le porte di una possibile stabilizzazione.
Per ora si tratta solo di un contratto per un anno, ma le premesse per essere ottimisti ci sono tutte. Intanto perché, con il blocco delle assunzioni, negli anni, sono stati proprio questi lavoratori a prendere il posto di chi andava in pensione e oggi sarebbe impensabile poterne fare a meno.
La firma è avvenuta la mattina del 31 dicembre ed è stata salutata con grande soddisfazione, sia dagli amministratori che dai lavoratori interessati.
Il trattamento economico tabellare iniziale si legge nel contratto – è fissato nella misura stipendiale annua lorda prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro comparto enti locali, ripartito per i mesi di effettivo utilizzo; oltre lo stipendio sono dovute la tredicesima mensilità, l'eventuale assegno per il nucleo familiare e ulteriori indennità se previste; sulle competenze lorde vengono operate le ritenute di legge sia fiscali che previdenziali.
L'orario di lavoro è stabilito in 26 ore settimanali ed è articolato come da disposizione del responsabile del Settore nel rispetto delle normative vigenti nell'Ente. Il rispetto dell'orario assegnato è, per il lavoratore, specifico obbligo contrattuale.
Il rapporto di lavoro è regolato dalle clausole dei contratti collettivi nazionali di lavoro del comparto vigenti nel tempo, nonché, ove non fosse contrattualmente regolato, dalle norme del Codice Civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato delle imprese.
La copertura finanziaria del contratto è garantita quota parte dal contributo ministeriale assentito al Comune di Acri e, per la parte non coperta da questo contributo, dalla Regione Calabria, alla quale è stata avanzata opportuna richiesta.
I lavoratori hanno voluto rimarcare l'impegno dell'amminstrazione comunale e quello del segretario Cosimo Straface.