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Caro “Confronto”, grazie per quel che lasci!!!

Foto © Acri In Rete
Giuliana Faragasso
“… Quando chiude un giornale è una luce che si spegne …” Con queste struggenti parole, Eugenio Maria Gallo, commenta la chiusura di Confronto, Periodico democratico d’informazione e di dibattito politico-culturale. Non un Periodico qualsiasi, ma il nostro Periodico di Acri, un Periodico storico perché abbraccia un arco di tempo lungo quarant’anni, nel quale poter ricercare le radici della nostra terra e del nostro passato. Attendevo con gioia l’arrivo del giornale che, sempre puntuale, entrava con discrezione nelle case degli abbonati, arricchendole, grazie alle perle di saggezza che conteneva. Ho letto il numero di dicembre, pero’, non con l’entusiasmo di sempre, ma con una profonda amarezza, dettata dalla consapevolezza che quel numero fosse proprio l’ultimo, quello che, purtroppo, avrebbe segnato la fine di quasi mezzo secolo di onorata attività.
Ho provato tristezza nel leggere in che modo il direttore si congedava dai suoi lettori e da quel giornale che, ormai, considerava un figlio. Confronto ha ospitato autorevoli penne, ci ha regalato scritti di pregevole valore, per profondità e spessore, è stato una fucina di idee, un volano di sollecitazioni, di battaglie politiche, di interventi culturali e di impegno sociale, sempre nel pieno rispetto dell’art.21 della Costituzione. Uno stile sobrio, garbato ed autorevole, che rispecchia fedelmente quell’onestà intellettuale e quella correttezza di fondo del suo Pregiatissimo direttore. Confronto chiude ma non muore!!!
L’amarezza del momento ci porta a pensare che, se chiude un giornale chiude un’idea e, quando un giornale chiude, s’impoverisce la democrazia.
Proiettando lo sguardo, pero’, da un angolo visuale molto più largo, mi piace pensare che la sensazione di impoverimento che oggi si prova per la chiusura del giornale, possa essere presto sostituita da una sensazione nuova, di ricchezza, quella ricchezza dal valore incommensurabilmente grande, che il Periodico lascia a tutti noi. Spero vivamente, infatti, che ci si adoperi presto per fare in modo che quarant’anni di storia non vengano dimenticati, trascurati o maltrattati, ma immortalati adeguatamente perché “patrimonio della collettività”. Confronto contiene una memoria storica, quella memoria che giova e che sopravvive nel tempo, da custodire gelosamente e da trasmettere alle generazioni future.
Sarà un faro che si erge maestoso sul buio dell’indifferenza e che continuerà a dar lustro alla nostra terra. Al prof. Abbruzzo va il mio personale “grazie” per aver dato ospitalità ai miei modesti scritti, fra tante prestigiose firme del panorama culturale locale e nazionale, accanto alle quali, mi sentivo piccina piccina. Un “grazie” colmo di gratitudine e di riconoscenza, soprattutto, per aver messo quarant’anni di storia al servizio della comunità intera, una comunità che oggi deve rivendicare con orgoglio e fierezza il senso di appartenenza.

PUBBLICATO 07/01/2015





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