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Area pedonale si/no. E’ la chiusura al traffico la causa dei mancati incassi?

Foto © Acri In Rete
Roberto Saporito
Aprire o meno al traffico l’area pedonale, l’unica presente in città ed una delle più vaste della provincia. La questione, sollevata da alcuni commercianti della zona, ora coinvolge anche semplici cittadini. In attesa delle prese di posizione dei vari partiti politici, la discussione impazza sul web dove si scatenano favorevoli e contrari. Alcuni titolari di esercizi commerciali, attraverso incontri, lettere e manifesti, chiedono con insistenza all’amministrazione comunale di aprire al traffico una parte dell’area pedonale. Il sindaco Tenuta e la giunta hanno preso tempo e vogliono studiare bene la questione prima di prendere una decisione. Che, qualunque sia, creerà di certo polemiche e malumori.
Piazza Sprovieri, corso Petini e piazza Matteotti sono interdette al traffico dal 2003 dopo un restyling durato circa due anni e dopo una scelta coraggiosa e stravolgente dal punto di vista culturale da parte di una giunta di centro destra guidata proprio da Nicola Tenuta.
Qui insistono una serie di negozi (molti hanno chiuso nei mesi scorsi) i cui titolari ritengono che un’apertura al traffico possa dare respiro agli incassi, oggi in netto calo. Ma un eventuale decisione del genere può davvero sollevare l’economia della zona? Attorno a questa domanda si stanno pronunciando favorevoli e contrari, ma la questione impone una serie di riflessioni; dopo undici anni le abitudini degli acresi sono radicalmente cambiate e con esse anche il modo di vivere una città sempre più povera di gente.
Gli ultimi dati dicono, infatti, che la città si sta spopolando, che in molti, soprattutto giovani, decidono di vivere altrove e che una corposa percentuale degli acresi  preferisce effettuare acquisti nei vari centri commerciali limitrofi (per la vasta scelta e per il rapporto qualità-prezzo?)
Seconda riflessione, l’area pedonale ha scombussolato le abitudini degli acresi, amanti, da sempre, di recarsi a pochi metri di un negozio con la propria auto; terza questione; nel corso di questi undici anni, sono nati alcuni esercizi commerciali “fotocopia”, (ad esempio, dalla zona ospedaliera a piazza Matteotti, circa 200 metri, esistono ben quindici bar), altri hanno investito in settori rivelatisi errati in un momento di grande crisi, altri ancora sono stati costretti a chiudere i battenti per gli affitti troppo cari.
Quarta riflessione; Acri, fino a qualche anno fa, era centro attrattore anche per molti paesi limitrofi che, oggi, (anche a causa di una viabilità precaria) si rivolgono altrove; quinta riflessione; l’area pedonale è poco utilizzata, tranne che per pochi giorni in estate; sesta ed ultima riflessione; i cittadini, in questo momento di grande difficoltà economica, spende poco e lo fa dando priorità alle cose essenziali, e tra queste non compaiono, di certo, le consumazioni al bar.             

PUBBLICATO 19/12/2014





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