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Avvocati da un milione di euro...

Foto © Acri In Rete
Virgilio Costantino
Acri, terra di angeli e briganti. Di efferati assassini e raffinati scrittori e poeti. Ma anche di avvocati. Tanti. Molti di loro al libro paga del Comune. Negli ultimi tredici anni le Amministrazioni che si sono alternate hanno dato incarichi a ben settantasei. Che ha generato un ammontare di parcelle pari a 1.045.474,95. Le cifre sono al ribasso, straordinariamente  al ribasso, perché si tratta solo di debiti fuori bilancio maturati nel tempo. E che sono venuti fuori grazie alla liquidità finanziaria concessa recentemente all’Ente dalla Cassa depositi e prestiti. Soldi, comunque, che pagheranno i cittadini. Per tutti gli altri, per i quali c’era la copertura economica durante l’anno di stipula del mandato, è praticamente impossibile metterli tutti insieme.
Amministrazione Nicola Tenuta, dal 2000 al 2005. Amministrazione Elio Coschignano, dal 2005 al 2010. Amministrazione Gino Trematerra, dal 2010 al 2013. E, ancora, Tenuta, dal 2013 all’anno corrente. Tutte hanno avuto bisogno di un legale, per così dire. Avvocati ben costipati all’interno di una tornata elettorale e che poi sono ricomparsi quando alla guida c’era di nuovo il loro sindaco. Avvocati da diciotto incarichi e avvocati da una lettera. Avvocati da convenzione con l’Ente (una procedura che fissa prima della sentenza la parcella ai minimi tariffari. Una pratica, quindi, molto vantaggiosa per le Amministrazioni pubbliche) E principi del Foro da quindicimila a botta. Evidentemente andavano bene per entrambi. Soprattutto per il Comune che ha posto in essere il mandato legale.
Una prima scrematura dei dati ne mette in risalto quattordici. Il totale del loro compenso si aggira sui 700 mila euro. Circa il settanta per cento di tutto il debito fuori bilancio delle spese legali. Orientativamente gli argomenti riguardano cause di lavoro e risarcimento danni. Che si sono trascinate per anni e per le quali i vari sindaci non hanno avuto dubbio alcuno sul professionista da chiamare per difendere gli interessi della collettività. E, oltre al danno anche la beffa. La gran parte dei procedimenti legali sono stati anche persi dall’Ente. E in molti casi il Comune è stato obbligato a pagare pure le parcelle degli avvocati della controparte.  
L’Ufficio legale da assegnare per concorso. Sarebbe questa la soluzione che farebbe risparmiare un sacco di quattrini al Comune. Ma nessuno mai si è spinto fino a tanto. Ci sono equilibri da salvaguardare e famiglie e lobby da accontentare. Per il presente. Per il futuro.  Ma il discorso sul clientelismo non regge. “Si gioca sempre al rialzo. Uno non si accontenta mai. E poi non è detto che il voto alla fine te lo dia,” ci spiega la nostra “gola profonda” del Comune di Acri. E allora perché lo fanno? Chiediamo. “Perché lo fanno tutti e nessuno ha il coraggio di dire basta!”
(Continua domani)

fonte La Provincia di Ccosenza

PUBBLICATO 28/11/2014





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