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Day surgery: si opera solo di lunedì. La denuncia di un paziente dipendente dell'ospedale

Foto © Acri In Rete
Giulia Zanfino
Si torceva dal dolore da giorni. E rischiava di essere operato dopo una settimana. Perché? E' la domanda a cui chiede qualcuno risponda. Ma riavvolgiamo il nastro. Partiamo dal principio. Angelo Ponte ha dolori lancinanti. Un'ernia recidiva lo logora da giorni. Cammina a malapena. Si trascina. Deve essere operato.
All'ospedale di Acri c'è il day surgery. Questi interventi sono all'ordine del giorno e Ponte riesce a farsi mettere in lista. L'intervento è fissato per lunedì scorso. Prima di lui due interventi di calcoli alla colicisti e tre ernie. Un'operazione dura più del previsto. Si fa tardi.
"I medici erano stanchissimi, a momenti il mio intervento slittava al lunedì successivo. Ma io stavo malissimo, non avrei sopportato un'altra settimana di atroci sofferenze. Li ho implorati di operarmi".
I medici, vista la situazione di Ponte, decidono di operare. L'intervento va benissimo. Angelo Ponte ce lo racconta dalla sala pranzo di casa sua, dove ci accoglie. "Voglio chiedere perché ad Acri certi interventi devono effettuarsi solo di lunedì! Perché non si può operare durante la settimana. Perché i medici non sono messi in condizione di svolgere il loro lavoro quotidianamente. Hanno distrutto il nostro ospedale! Non è possibile che un cittadino soffra le pene dell'inferno!".
Ma Ponte non è solo un paziente. E' anche un dipendente dell'ospedale Beato Angelo. Ci lavora da una vita. E da una vita lo difende con i denti. Sempre in prima fila, non ha mai avuto paura di esporsi per rivendicare il diritto alla salute di un'intera popolazione. "Bisogna che la politica si svegli!" afferma Ponte. "Quello che mi è successo può succedere a chiunque, non è davvero possibile che ad Acri si possa operare solo di lunedì! Qualcuno deve rispondermi! Qualcuno deve spiegarmi perché!".
In ultimo Ponte ringrazia lo staff che lo ha operato. "Ringrazio i dottori e gli infermieri. Tutti. I dottori Lupo, Guarino, la dotteressa Molinari e il dottor Torrone, gli infermieri Ferraro e Maiorano. E tutti gli infermieri e gli ausiliari che mi hanno assistito. Spero che questa mia denuncia abbia una risposta. E che chi ha il dovere di garantire la nostra salute si renda conto che ad Acri un giorno solo per effettuare gli interventi non basta!"





Fonte La Provincia Cosentina

PUBBLICATO 24/11/2014





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