Regionali. Cinque i candidati locali, molti i forestieri. E la maggioranza comunale si e’ divisa sulle scelte
Roberto Saporito
Sono cinque gli aspiranti candidati locali che cercheranno di conquistare uno scranno di palazzo Campanella, esattamente il doppio del 2010. Si tratta di Michele Trematerra, assessore regionale uscente, candidato capolista per Alleanza Popolare, ovvero Udc e Ncd, a sostegno di Nico d’Ascola. Roberto Perri, candidato nella lista Calabria in rete, Pietro Lupinacci per Centro Democratico e Alberto Vuono, per Sel, tutti e tre a sostegno di Mario Oliverio ed infine Massimo Belsito, per il Movimento Cinque Stelle a sostegno di Cono Cantelmi.
La campagna elettorale è stata molto corretta, improntata sul rispetto dell’avversario, ma anche partecipata e agguerrita. Mai come in questa occasione il vasto territorio è stato percorso in lungo ed in largo dai candidati tanto che sembrava si svolgessero le elezioni comunali. Accanto ai candidati locali, si sono visti numerosi esponenti politici che qui hanno dei riferimenti e che, quindi, sperano di “pescare” consensi e, probabilmente, non pochi. Da queste parti si sono visti Franz Caruso, Giuseppe Aieta, Maria Francesca Corigliano, Franco Sergio, Mario Franchino, Pino Gentile, Giuseppe Graziano, Pietro Lecce, Ennio Morrone, Carlo Guccione, Giovanni Manoccio. C’è molto attesa per vedere se, alla fine, la somma dei voti che conquisteranno i “forestieri” supererà, e di quanto, quella dei locali. Anche la maggioranza comunale, espressione di liste civiche e, quindi, formata da diverse anime, non è stata compatta sul sostegno ai candidati. Il sindaco Tenuta lo hanno visto accanto a Pietro Lupinacci, di Centro Democratico, così come Pettinato mentre il presidente del consiglio, Fabbricatore, Milordo e Romagnino hanno sposato la causa della Ferro, Viteritti e Cavallotti quella di Oliverio e di Franchino in particolare. Anche gli assessori hanno effettuato scelte diverse tra loro: chi ha sostenuto Oliverio e chi Ferro, ed, a quanto pare, il governo comunale non sosterrà né D’Ascola, né Cantelmi né Gattuso. Questa frammentazione di consensi, verso tanti candidati, fa rischiare alla città di non essere rappresentata al consiglio regionale dopo due legislature. Dal 2005 al 2010, infatti, Acri è rappresentata da Maurizio Feraudo (Idv) e Michele Trematerra (Udc) mentre nel 2010 riuscì ad essere eletto, con circa undicimila voti, di cui circa duemila raccolti nella sua città, Michele Trematerra scelto, in seguito dal governatore Scopelliti, come assessore all’agricoltura. |
PUBBLICATO 21/11/2014
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