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Giovanni Manoccio ad Acri

Foto © Acri In Rete
Comitato Manoccio - Acri
Quando gli ispettori andavano a controllare trovavano sempre le aule piene. Al posto dei bambini ai banchi c'erano gli anziani. Così Giovanni Manoccio ha salvato le scuole dell'obbligo di Acquaformosa dalle sciabolate della Legge Gelmini e fatto del suo territorio una delle tante realtà dell'accoglienza, definite da Wim Wenders "un miracolo". Alla prima Leopolda lo stesso Renzi lo ha messo alla guida del "tavolo dell'accoglienza". Candidato alla carica di consigliere regionale, Manoccio corre nella lista Democratici Progressisti, coalizione di centro sinistra. Mercoledì sera la sala è piena e c'è molto entusiasmo tra i suoi giovani sostenitori.
Spopolamento, immigrazione, lavoro, sviluppo, territori, giovani, lavoro. Il candidato si propone di portare il proprio bagaglio di esperienze, capacità, competenze tra le mura di Palazzo Campanella, al servizio di una Regione che di persone come Giovanni ha bisogno.
Invitato nella cittadina da un gruppo di sostenitori, costituito da liberi cittadini e rappresentanti del Partito Democratico di Acri, il candidato è stato presentato dalla consigliera d'opposizione Maria Mascitti Pd, che afferma: "Appoggio in modo sereno Manoccio, una persona che aiuterò nel mio territorio perché assomiglia molto al modello di politico che vorrei per la mia realtà. E' pieno d'idee, riesce a metterle in campo e proprio queste idee fanno da volano all'economia delle realtà amministrate. Ha forza e passione, come pochi. Ha i metodi di una persona normale, che ama la Calabria. Mette in circolo e fa fruttare le nostre risorse". Giovanni Manoccio si racconta al pubblico con umiltà e schiettezza. Ripercorre le numerose questioni sociali e civili che ha affrontato da primo cittadino.
La battaglia contro la chiusura della scuola, che lo ha visto protagonista con gli anziani della sua comunità, per garantire il diritto all’istruzione dei giovani abitanti di Acquaformosa; la creazione del centro d'accoglienza per immigrati, che a suo dire è stata "un’opera di mutuo soccorso" perché permette a molti fratelli di altre terre di riappropriarsi della propria identità e dignità, ma che offre anche opportunità di sviluppo del territorio.
L’avvio della raccolta differenziata che ha voluto fosse interamente gestita dall’ente comunale, con l’impiego del personale pubblico, e dunque senza ricorrere alla privatizzazione del servizio. Pare che i risultati siano stati eccellenti. Manoccio, che ad Acri ha già un seguito, si è presentato come un uomo deciso e capace.








PUBBLICATO 15/11/2014





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