L’ascesa di Tenuta e Capalbo tra ambizione, determinazione e passione
Roberto Saporito
Ci sono alcune cose che accomunano Nicola Tenuta e Pino Capalbo, neo consiglieri provinciali grazie a circa duemila voti (calcolati con il metodo ponderato). Di certo non l’età: quasi sessant’anni il primo, quaranta il secondo, e nemmeno la professione: commercialista il primo, avvocato il secondo.
Tenuta, sindaco, e Capalbo, capogruppo Pd, sono accomunati, invece, da almeno tre aspetti: la passione, la determinazione e l’ambizione. Entrambi fanno politica da molti anni. Nicola Tenuta ha ricoperto il ruolo di sindaco quando aveva 45 anni guidando, con ottimi risultati, una coalizione di centro destra formata da Ccd, An e Fi. Erano gli anni d’oro del centro destra, unito e vincente. Aiutato anche da esponenti politici sovra comunali (come non ricordare il rapporto con il sen. Gino Trematerra), sotto la sua guida in città si diede inizio ad una vera e propria rivoluzione sociale ed urbanistica grazie a scelte coraggiose e incisive come l’isola pedonale (criticata ma ora apprezzata), palazzetto dello sport, riqualificazione di molte aree. Nel 2005 fu sconfitto per pochi voti da Elio Coschignano e riteniamo che l’ottimo processo di cambiamento avviato dal centro destra subì un arresto. Nel 2006 Tenuta decise di abbandonare, non senza polemiche, il Ccd e i suoi amici di vecchia data. Che sia un uomo di centro destra lo confermano i passi futuri. Per un po’ di tempo aderì al Pdl con cui si candidò alle regionali del 2010 (ben tremila voti in città), quindi le Politiche 2013 con Grande Sud (oltre mille preferenze in città). Sempre nel 2013 decise di correre per la guida della città. Capì che i partiti erano logori e la gente stufa di essi, quindi decise di presentarsi con quattro liste civiche con cui ottenne settemila voti che gli permisero di battere centro destra e centro sinistra. A tutt’oggi Tenuta continua a dire di essere lontano dai partiti tradizionali ma le sue simpatie per il centro destra non sono un mistero ed ha ottimi rapporti con alcuni pezzi forti ( fratelli Gentile?) tanto che si candida alla Provincia in una lista che sostiene Marcello Manna, sindaco di Rende e gentiliniano. Viene eletto con 1900 voti, un ottimo risultato, frutto di conoscenze e radicamento sul territorio, che il centro destra, o meglio una parte di esso, vorrà utilizzare anche in futuro. E’ sindaco da un anno e mezzo ed ha dimostrato preparazione in alcuni settori strategici. Sta cercando di portare la città fuori dal baratro. Pino Capalbo si candida nei Ds nel 2005, appena trentenne, e risulta il più votato. Ciò accade ancora nel 2010 e nel 2013, superando sempre i 400 voti. Coerente ed al servizio del partito anche nei momenti difficili ed in occasioni di sonore sconfitte. Ha ottimi rapporti con diversi dirigenti regionali del Pd tra cui Nicola Adamo e Mario Oliverio. E’ stato anche vice presidente della Comunità Montana Destra Crati ma i passi più importanti ( e forse azzardati) li fece nel 2010 e nel 2012 quando decise di partecipare alle Primarie per la scelta del candidato a sindaco del centro sinistra contro Cozzolino prima e Cristofaro poi. In entrambe le occasioni fu sconfitto pur raccogliendo un ampio consenso. Siede in consiglio comunale da tre legislature (al momento è capogruppo Pd) e le sue doti oratorie sono note ed apprezzate. Grazie a capacità e competenze dimostra sempre di conoscere a fondo i temi trattati e non si può non dire che l’intero consiglio comunale ne risente positivamente. Di certo, al momento, è l’uomo di punta del Pd locale e crediamo risorsa importante anche per quello provinciale e regionale. In molti lo davano come possibile candidato locale alle regionali, decide, invece, di candidarsi al consiglio provinciale e la conseguente elezione è sicuramente un traguardo importante, frutto di un lavoro certosino, di impegno e di pazienza dopo anni ed anni di militanza e correttezza. I 2000 voti dimostrano che il Pd lo stima e lo considera. Tenuta e Capalbo mai prima di ora avevano tentato di sedere nel consiglio provinciale. Entrambi non amano i riflettori né tanto meno le polemiche. Preferiscono lavorare sottotraccia ed in questi ultimi anni, in molte occasioni, hanno dimostrato di avere intuito e seguito. Siamo certi che sapranno ben rappresentare la città e portare avanti le istanze del territorio. Fonte Il Garantista |
PUBBLICATO 15/10/2014
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