Una turista occasionale, Loredana Metta, ci rivela le sue impressioni e, senza volerlo, sembra invitare a guardare bene intorno a noi, al nostro ambiente.
L’occasione le viene offerta da una visita al territorio calabrese e, in Acri, al palazzo Sanseverino, nelle sale del Museo di Arte Contemporanea MACA.
Le suggestioni non cesseranno mai di venire alle persone che vogliono guardare bene nelle cose e nei fatti, specialmente se esse hanno nuovi paesaggi da vedere ed inimmaginabili proposte culturali da conoscere, e Loredana Metta si è rivelata un’interessata ed acuta osservatrice …   
Senz’altro, i pensieri di Loredana daranno soddisfazione ai protagonisti del MACA, quale premio alla loro passione per il sociale ed apporteranno in loro ulteriori motivazioni per migliorarsi, con proposte sempre più in armonia con il dibattito europeo. Regaleranno al maestro Silvio Vigliaturo una gradita compiacenza, probabilmente contenuta, abituato com’è alle critiche e ai plausi; la soddisfazione sarà, senz’altro, materializzata sui visi dei suoi giovani collaboratori.
La sensibilità e la cultura di Loredana rimangono proprie della sua persona e le permettono questo ampio quanto originale esternare, ma quel che ha visto con i suoi occhi dobbiamo convincerci, da acresi, che appartiene al nostro mondo, che parla e arricchisce tutti, senz’altro in modo differenziato a seconda delle capacità individuali e della voglia personale di andare oltre gli orizzonti fisici, favorendo il continuo divenire della nostra società. 
Non vorrei, allora, che le impressioni della signora Metta sorprendessero troppo Acri. Una frastornante meraviglia darebbe adito a pensare che non ci rendiamo conto delle risorse del nostro ambiente o, ancora peggio, che non le apprezziamo: come se la presenza artistica del MACA non appartenesse alla nostra cultura o non facesse parte del nostro quotidiano.
Le proposte culturali (ed il MACA di Vigliaturo lo è) elevano lo spirito oltre il materiale e concorrono alle sue soddisfazioni.
Io ringrazio Loredana Metta per avermi fatto conoscere quanto ha percepito e rielaborato dall’esposizione museale e dico grazie anche a coloro che hanno voluto la realizzazione del MACA e a quelli che lo fanno vivere per tutti e per ciascuno acrese.