Ospedale, Distretto Sanitario, CUP. Di chi è la responsabilità del disastro
Pasquale Benvenuto
Voglio intervenire, ancora una volta, per amore di verità e senza polemiche, sulla vicenda CUP, Ospedale e Distretto Sanitario che tanta sofferenza sta arrecando alla nostra comunità, e per confutare chi si permette con molta leggerezza e ipocrisia di parlare a vanvera senza tener conto della storia e dei fatti. Mi riferisco alle recenti dichiarazione di alcuni partiti politici che continuano a buttare fumo negli occhi ai nostri concittadini nel tentativo goffo e risibile di nascondere le vere colpe dello smantellamento e dell’impoverimento della sanità acrese e di addossarne al mio assessorato la responsabilità.
Andiamo in ordine con i fatti riguardanti il CUP. In seguito alle disposizioni del Commissario liquidatore della Comunità Montana “Destra Crati”, al personale operante presso l’Azienda Ospedaliera – in virtù di un protocollo d’intesa fra gli enti in vigore dal 2006 - veniva imposto di rientrare in servizio, entro l’1/12/2013, presso la Comunità Montana per assicurare la conseguente transizione nella nuova istituenda “Azienda Calabria Verde”. Con una nota del 21 ottobre 2013, indirizzata al direttore Generale dell’ASP, al Direttore del Distretto Sanitario, al Direttore dell’Azienda Calabria Verde e al Commissario liquidatore Comunità Montana Destra Crati, il sindaco Tenuta chiedeva di mantenere le unità lavorative presso il CUP per non creare forte pregiudizio nell’erogazione di un servizio indispensabile alla cittadinanza, specie in un settore quale quello sanitario, già fortemente penalizzato - bisogna ribadirlo - in pochi anni dal governo regionale Scopelliti che, fra l’altro, non ha trovato il benchè minimo contrasto nell’opposizione PD. Alla nostra doverosa istanza a Calabria Verde, seguirono altre pressanti richieste, scritte e verbali ai vertici dell’Azienda Sanitaria, unica responsabile del personale dei servizi sanitari del territorio. Per ultimo il nostro comunicato urgente del 22/08/2014 al Direttore Sanitario, in cui addirittura la nostra amministrazione minacciava di prendere provvedimenti rivolgendosi – come estrema ratio - alla magistratura. Ad onor del vero anche i vertici aziendali dell’ASP, a loro dire, hanno fatto richiesta all’Assessore Trematerra perchè venisse prorogato il protocollo d’intesa e rimanessero presso il CUP le cinque unità lavorative. Ancora dopo 11 mesi di inenarrabili sacrifici per i cittadini acresi, l’assessore è risultato irremovibile nel concedere ai cinque operatori di ritornare a lavorare per l’Azienda Sanitaria e per la cittadinanza. Ma tre giorni fa, colpo di scena! Gli UDC di Acri, dopo tanti mesi di torpore, si svegliano e si accorgono che c’è l’emergenza CUP. Ci fanno sapere che hanno “coinvolto l’assessore Michele Trematerra per la soluzione del problema relativo al CUP”. Chissà se con il loro enorme “potere contrattuale” riusciranno ad ottenere la soluzione del problema da chi il problema lo ha creato, e che poteva già un anno fa risolverlo se avesse dato ascolto alla nostra umile richiesta. Si evince, senza ombra di dubbio, che la nostra amministrazione si è prodigata, pur non essendo responsabile, per porre fine ai gravi disagi subiti dagli inermi cittadini. Ciononostante appare davvero demagogico e fazioso, il recente comunicato del PD e del suo segretario, che addossano la catastrofica situazione del CUP e della sanità territoriale nonché le ridotte prestazioni ospedaliere, allo “scarso potere contrattuale dell’amministrazione comunale presso l’ente regionale”. Non possiamo fare a meno di ricordare ai Democratici nostrani, sempre all’attacco della giunta Tenuta ed del sottoscritto, che il PD sostiene il Governo Nazionale e che dovrebbe avere tutto il necessario “potere contrattuale” per intervenire su questa vicenda. E invece non solo non hanno mosso un dito, ma continuano nel loro atteggiamento di sudditanza psicologica che impedisce loro di profferire una sola parola di condanna nei confronti dei veri responsabili dello smantellamento della sanità acrese e del disastro CUP: il presidente Scopelliti e l’assessore di punta della sua giunta. Pertanto ricordo al giovane segretario del PD acrese, persona intelligente e perbene, di riflettere un po’ di più e documentarsi meglio sull’iter delle vicende che affliggono la sanità acrese, prima di addebitare alla mia persona e alla nostra amministrazione colpe inesistenti. Gli rammento inoltre che il popolo di Acri ha già dimostrato, un anno fa, di aver compreso il gioco devastante ordito ai danni del nostro Ospedale e della sanità in generale dai partiti politici acresi, con un voto chiaro e inequivocabile a favore del movimento delle liste civiche di Tenuta. |
PUBBLICATO 29/08/2014
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