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La notte dei SAPORI ovvero: si guarda ma non si gusta

Foto © Acri In Rete
Leonardo Marra
Ommioddio, ma siamo fuori?
Con buona approssimazione questa è l’esclamazione che sgorga spontanea nel leggere la “precisazione” dell’associazione “ASPA” nel punto dove si informa che sono state fornite loro rassicurazioni sul fatto che durante la manifestazione “Notte dei SAPORI” non si somministreranno cibi e bevande (esclusiva ASPA?). Eravamo abituati a tutto, ma questa poi…
Per carità, assolutamente nulla da ridire sulla meritoria manifestazione dell’ASPA. Quello che lascia perplessi è che si possa pensare ad una “Notte dei SAPORI” senza sapori. Ma che razza di ragionamento è? Siccome le due manifestazioni si susseguono, una delle due deve essere penalizzata? Spero solo di aver capito male altrimenti mi sa che c’è bisogno di un bravo dottore.
Se si legge “Notte dei sapori” una associazione (perversa) di idee fa pensare ad un tour di degustazioni . Non parlo di salsicce, porchetta, vino della casa e melenzane ripiene (che forse è ciò a cui ci si riferisce nell'articolo dell'ASPA), ma di qualcosa che lasci le papille soddisfatte (e perché no, inebriate) da nuovi sapori, eccellenze della gastronomia o delle conserve alimentari. Abbiamo avuto modo di verificare, in altre manifestazioni simili, quanto di buono la nostra terra, e non solo, riesce a produrre (parlo di formaggi, miele, vini rinomati, pane, salumi e via elencando). Al momento di scrivere (20/08/14) non è dato sapere se nella “Notte dei SAPORI” fossero previsti stand di degustazione (anche a pagamento volendo). Quello che non capisco è cosa ci sia di improponibile se accanto al consueto stand di salsicce e porchette per amatori di gusti forti si proponessero anche stand per gusti più “ricercati”, ne troverebbe giovamento la varietà e, per una sera, si accantonerebbe la monotonia delle sagre paesane.
Insomma, “Notte dei SAPORI” senza sapori ; come dire giocare a calcio senza pallone (tanto per fare un esempio comprensibile ai più).
E poi qual è il confine tra “degustazione” di cibi e bevande e “somministrazione” di cibi e bevande? Se in uno stand si propone di assaggiare un pezzetto di pecorino o di sorseggiare un Serracavallo c’è il rischio di una multa all’espositore?
Ma roba da matti!

PUBBLICATO 21/08/2014





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