LETTERA Letto 4571  |    Stampa articolo

Lettera ad un’asinella di nome grigina

Foto © Acri In Rete
Giuseppina Aiello
Cara  asinella Grigina, ti scrivo questa lettera per comunicarti  come ci siano voluti ben sedici anni per ricevere una targa personalizzata per la Cultura in riferimento ad un progetto realizzato con gli alunni di scuola elementare, oggi Scuola Primaria, dal titolo I GIOCHI DEI NONNI. Targa che mi è stata conferita in occasione del PALIO dei CIUCCI promosso dall’associazione. “ACRI NEL CUORE”  in collaborazione con il  LIONS CLUB
Devi sapere, cara Grigina che da adulta sono diventata maestra di scuola elementare e che tale progetto è stato realizzato tanti anni fa con la lodevole collaborazione dei genitori degli alunni che avevano messo a disposizione vari oggetti per la buona riuscita dello stesso. Ne è seguito un opuscolo illustrativo che ne ha conservato ricordi e testimonianze. Il premio ricevuto mi ha gratificato non poco, mi è stato infatti conferito da persone sensibili, generose, riconoscenti di un qualche merito storico-culturale di un progetto formativo che va oltre “il se stesso”. In quella occasione ho conosciuto un’asinella di nome Giorgina che mi ha riportato lontano, agli anni della mia fanciullezza.
Ho ricordato di quando, bambina, saltavo dal tetto di una piccola “forgia” parallelo ad una finestrella della mia casa natia e ogni volta mia madre me le suonava perché il fabbro lamentava con lei i danni che provocavo al tetto a causa del mio passaggio alquanto veloce sulle tegole. Nonostante i rimproveri e qualche ceffone, quasi ogni domenica ripetevo tale marachella per andare da un’asinella alla quale avevo dato il nome Grigina, per il suo manto di colore grigio. Essa mi aspettava e prima che mi avvicinassi,  non solo scalpitava ma allungava il muso per prendere il cibo dalle mie mani, cibo che mi dava il suo padrone, sorridente a questa insolita scena. Col tempo potei recarmi liberamente dalla mia amica Grigina, perché mia madre, molto attenta, avendo verificato le mie innocue scappatelle, mi dette finalmente il permesso, potevo così uscire dalla porta di casa, facendo felice il fabbro a cui non procuravo più danni.
Devo ammettere che tale occasione mi ha fatto piacere perché anche gli asini sono stati promossi
ad una gara, “il palio”, normalmente praticato dai cavalli con i loro cavalieri chiamati fanti addobbati in pompa magna.
Ho gradito l’occasione di essere premiata con gli asini i quali mi hanno rimembrato la mia amica Grigina.
Il paragone tra il palio degli asini e quello dei cavalli mi fa ricordare anche qualche figura storica molto importante come Napoleone, piccoletto di statura che, dall’alto del suo cavallo di razza, da Imperatore finì all’Isola d’Elba per poi finire la sua gloriosa carriera con la Poesia Il 5 Maggio.
Oggi,  07 agosto 2014 , cara Grigina, ho appreso con rammarico che non ci sarà il palio dei ciucci, mi dispiace, cari asinelli, per il fatto che vi hanno nuovamente declassati, facendovi ritornare i soliti animali da soma, troppo ubbidienti al padrone, tanto da essere considerati ignoranti forse perché non vi ribellate all’eccessivo carico che pazientemente portate e non osate dare calci a chi vi sfrutta.
Mi sento in colpa Grigina cara, perché non sono animalista, anche se ho curato e ben accolto in casa tanti cani, gatti e canarini, purtroppo mi cibo anche di carne, sono golosa dei salumi che ci forniscono i maiali, uccisi dopo essere stati allevati magari con cura, per diventare più grossi e più produttivi; per non parlare della bistecca proveniente dalla macellazione di cavalli o del “pio bove”.
Infine, cara Grigina, come vorrei che oltre ad amare tanto gli animali, l’uomo potesse ritrovare lo stesso spirito protettivo verso se stesso e verso gli altri animali-uomini. Scoprire il coraggio della fratellanza e della solidarietà vera, non quella fatta solo di parole, praticare il vecchio e sempre attuale detto “Ama il prossimo tuo come te stesso”.
Mi devi perdonare ancora, cara amica a quattro zampe, perché gioisco nell’osservare i bimbi che si divertono al circo quando, a fare spettacolo, sono animali di diversa specie e natura, talora non propriamente miti come gli umili asinelli.

PUBBLICATO 12/08/2014





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