..."sù ciucciu ù nnà fattu a cuda alli trhi anni, ùlla fa cchiù"...
Giuseppe Via
Poveri asinelli..., chi li tira per le orecchie, chi per la coda, tutti animati dal benevole amore per essi...
Il palio dei ciucci è stato annullato: viva il palio.
Tutti sono buoni, tutti amano i ciucci, tutti amano le nostre tradizioni, che vuoi che sia... solo una passeggiata! Ed ecco che arriva il cattivo di turno a rovinare la festa. Allora la ripicca: "come, si preoccupano di noi e non del Palio di Siena o delle centinaia di gare che si tengono in Italia con cavalli, muli ed asini?". Siamo seri e facciamo un pò di chiarezza! I cavalli, i muli e gli asini, non sono animali da affezione, come i cani, ma sono considerati dalla legge animali da lavoro e sport (sella, soma, tiro). Il loro allevamento ed il loro utilizzo però, non è lasciato solo al buon cuore dei proprietari e di chi ne fa uso, ma tutto è normato da leggi precise. Essi possono lavorare, gareggiare e partecipare ai palii (attenzione, il palio per la legge è una vera e propria gara!), nessuno lo vieta, ma a precise condizioni, sia che la gara duri un giorno o dieci minuti. Le condizioni di legge per l'uso degli asini durante un palio, in tutta Italia, in modo sintetico sono le seguenti: 1) ogni asino deve essere registrato e possedere un microcip identificativo sottocute; 2) ogni asino deve possedere il cosiddetto "passaporto sanitario" , sul quale vanno registrate le condizioni di salute dell'animale, le terapie e le vaccinazioni effettuate. non deve mancare l'esito del Coggins test per l'anemia infettiva degli equini, obbligatorio; 3) gli asini vanno trasportati sul luogo del palio con automezzi autorizzati e certificati per il trasporto animali; 4) gli asini, almeno quattro ore prima del palio vanno visitati da un veterinario autorizzato, che ne attesta l'idoneità ed effettua un prelievo di sangue per la prevenzione del doping; 5) possono partecipare solo animali che hanno superato quattro anni di età; 6) deve essere presente almeno un veterinario durante il palio con a disposizione un posto di soccorso per gli animali che dovessero farsi male; 7) dopo la gara, gli asini vanno di nuovo visitati dal veterinario e deve essere fatto un nuovo prelievo di sangue; 8) la pista dove si effettua il palio deve essere in terra battuta o sabbia e non in asfalto o cemento; 9) bisogna avere l'autorizzazione del C.O.N.I. tramite la F.I.S.E. (federazione nazionale sport equestri), oltre a quella del sindaco; 10) bisogna assicurare contro gli infortuni i fantini, gli asini ed il pubblico oltre ai danni alle cose. Cari amici, mi fermo qui per non annoiarvi. Probabilmente, nessuna di queste condizioni è stata rispettata dagli organizzatori del palio dei ciucci. Cari compaesani, non prendiamoci in giro, non si tratta di essere buoni o cattivi, amare o no gli animali e le nostre tradizioni, si tratta di rispettare la legge. Finiamola di dare sempre la colpa agli altri per i nostri errori e le nostre mancanze! Se il palio è stato annullato non lo si è fatto per spirito di collaborazione, per evitare polemiche, perchè noi acritani siamo "buoni" o perchè ci arrendiamo subito. Lo si è fatto perchè se no gli organizzatori ed i proprietari degli asini avrebbero rischiato una bella denuncia per contravvenzione alle leggi vigenti, inoltre, se un caro asinello per sbaglio avesse dato un calcio a qualcuno, per es. un bambino, causandogli gravi lesioni, come si dice ad Acri: "ùn sarìanu avasteatu cheasa e ròbbi pè pagheari i danni". Credo che invece di inveirgli contro, al signor Enrico Rizzi del Partito Animalista Europeo, noi acritani avremmo dovuto ringraziarlo per essersi preoccupato ed interessato della cosa e per aver evitato a tanti concittadini guai seri. Questa storia deve servire a tutti per farci riflettere e cambiare i nostri atteggiamenti superficiali: oggi nessuna cosa può essere improvvisata allegramente, perchè tutto è normato dalle leggi e basta poco per infrangerle e trovarsi nei guai. Adesso sapete perchè non è bastata la biada, il buonismo e l'acqua fresca! |
PUBBLICATO 08/08/2014
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