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Soluzione in vista per il Cup

Foto © Acri In Rete
Piero Cirino
A conferma che quello del no profit è uno dei settori più sani e vitali della comunità acrese, è il volontariato a prospettare una credibile ipotesi di soluzione al problema del Cup di Acri.
Laddove le istituzioni preposte, in questo caso l’Azienda Sanitaria Provinciale, si sono, nel tempo, dimostrate incapaci di garantire un diritto elementare come quello di prenotare analisi di laboratorio o visite specialistiche senza patemi d’animo, sono quattro associazioni a farsi carico del problema e della relativa soluzione.
Da settimane il Cup di Acri centro, dopo le chiusure delle sedi di San Giacomo, Là Mucone e Distretto Sanitario, non è in grado di smaltire le richieste dell’utenza.
Il risultato è che chi deve semplicemente prenotare analisi, anche in presenza di esenzione del ticket, è costretto a presidiare gli uffici del Cup dalle prime ore dell’alba, con la prospettiva, tutt’altro che remota, di non riuscirvi, per poi ripetere l’odissea il giorno successivo.
La soluzione è stata prospettata dal Comune di concerto con l’Asp e prevede l’indispensabile coinvolgimento di quattro associazioni di volontariato che operano sul territorio: Volontari della Croce Rossa Italiana, Aspa (Acri Soccorso Pronto Aiuto), Associazione Volontari dei Carabinieri e Associazione Volontari delle Guardie Ambientali.
Nei prossimi giorni, appena cioè espletate le necessarie formalità di rito, verranno aperti quattro nuovi sportelli presso cui effettuare le prenotazioni.
Saranno tutti collegati in rete con l’Asp. Per coloro che non devono pagare il ticket, sarà sufficiente il timbro apposto sull’impegnativa in queste sedi; per chi invece non è esente, bisogna poi pagare all’ufficio postale, presso cui verrà attivato un apposito sportello, oppure al Cup centrale, che nel frattempo comunque sarà stato svuotato di gran parte delle competenze attuali.
In un secondo tempo verrà aperto un quinto sportello, a cura dell’amministrazione comunale, nella struttura di Via Madonna del Rinfresco, che ospita già diversi uffici pubblici.
Tutto questo dovrebbe servire quantomeno a lenire i disagi inenarrabili di una utenza di per sé oberata di problemi.
Come spiegato già nei giorni scorsi dal direttore del Distretto Sanitario Valle Crati, Achille Straticò, i disagi al Cup sono stati determinati dalla mancanza di personale.
Ha direttamente chiamato in causa Regione, Comune e azienda Calabria Verde, ma in realtà il problema e la relativa soluzione sono a totale carico dell’Azienda Sanitaria Provinciale, che dovrebbe garantire un servizio non certamente proibitivo alla sua utenza.

PUBBLICATO 14/07/2014





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