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Il Consiglio Comunale approva i nuovi statuto e regolamento

Foto © Acri In Rete
Piero Cirino
Nella seduta di venerdì scorso, il consiglio comunale ha approvato significative modifiche allo statuto e al regolamento dell’assemblea.
Tra queste, l’adozione di tempi più limitati negli interventi dei consiglieri comunali.
Sono stati definiti “europei” e contemplano un massimo di venti minuti, che arrivano a quaranta nel caso di discussioni sul bilancio.
Ce n’era bisogno, anche se i tempi sul bilancio rimangono piuttosto dilatati.
Nel corso della riunione si è poi proceduto anche alla rivisitazione dello statuto del Maca (Museo Arte Contemporanea Acri), passato all’unanimità anche grazie al lavoro preliminare fatto in commissione.
L’assessore alla Cultura Paola Capalbo ha spiegato la volontà dell’amministrazione comunale di creare una rete museale e di affidarne la direzione a un’unica persona.
Nonostante il voto unanime, la discussione che l’ha accompagnato ha sovente alimentato una polemica sulla cultura che contrappone da tempo maggioranza e opposizioni.
In questo contesto, non sono mancati momenti di dura contrapposizione sulle parole che l’assessore Capalbo ha proferito circa la responsabilità dei partiti e la volontà della maggioranza di presentarsi alternativa rispetto alle organizzazioni politiche tradizionali.
Nella seduta è stata poi approvata l’intitolazione, sulla quale ha relazionato il consigliere Natale Bruno, del campo sportivo di San Giacomo a Francesco Coschignano e il bocciodromo comunale ad Antonio Basile.
Rinviate alla prossima riunione, per incompletezza della documentazione, le richieste di acquisto di terreno da parte signori Spezzano Iolanda e Spezzano Silvana e di acquisizione del diritto di superficie corte antistante fabbricato in Via Volturno da parte della signora Ritacco Silvana.
Nelle prossime settimane occorrerà poi affrontare il problema dell’adesione al piano di riequilibrio pluriennale e la contestuale revoca della delibera con cui, nello scorso mese di dicembre, il consiglio comunale aveva votato il dissesto finanziario.
Prima però bisognerà ottemperare a una serie di adempimenti necessari ad aderire al cosiddetto predissesto, con la conseguente possibilità di dare un po’ più di ossigeno alle casse comunali.

PUBBLICATO 01/07/2014





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