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Acri: Verso le Santità

Foto © Acri In Rete
Giuseppina Raio Marchesiello
Nei giorni 4 e 5 Maggio 2014 il Beato Angelo d’Acri si è messo in cammino per raggiungere due località della Puglia: San Giovanni Rotondo e Monte Sant’ Angelo in Provincia di Foggia.
Padre Pietro Ammendola, guardiano e rettore della Basilica di Acri, ha programmato accuratamente le due mete per seguire un percorso di preghiera e spiritualità cristiana piena di devozione e amore verso San Pio e San Michele Arcangelo.
Nel cuore della notte un seguito di 6 pullman, con in testa la statua del Beato Angelo, scendeva dai monti calabresi per raggiungere il promontorio del Gargano. Alle 8 del mattino il cordone della processione si ferma a San Giovanni Rotondo in una giornata piovosa, ma ugualmente affascinante e suggestiva.
La Chiesa Santuario di San Pio, bellissima struttura progettata dall’architetto Renzo Piano, accoglie i pellegrini intrepidi e ansiosi per la celebrazione della Santa Messa. La statua del Beato Angelo viene posizionata a destra dell’altare a testimonianza dell’ “ incontro spirituale” tra San Pio e il Beato Angelo, entrambi frati minori cappuccini.
Padre Francesco, guardiano della Chiesa Santuario San Pio, dà il benvenuto ai pellegrini di Acri, ma soprattutto offre parole di onore e orgoglio per la “visita” rispettosa del loro amato patrono, figura santa già conosciuta in San Giovanni Rotondo. Un quadro del Beato Angelo era già presente nel refettorio del convento e Padre Pio durante i pasti lo aveva proprio di fronte. Questo quadro è stato prestato dai cappuccini di San Giovanni Rotondo e tenuto in esposizione, per un breve periodo, nella Basilica di Acri proprio all’inizio di questo anno.
In segno di ringraziamento e riconoscenza Padre Pietro offre ai cappuccini di San Giovanni Rotondo una “reliquia” del Beato Angelo a suggello dell’amore e devozione delle due sante anime, lontane nel tempo ( oltre quattro secoli) ma vicine nel loro ardore religioso.
Nella Chiesa Santuario di San Pio è stato realizzato un magnifico mosaico (bassorilievo) che rappresenta l’albero serafico dei cappuccini; fra i tanti volti raffigurati è presente quello del Beato Angelo d’Acri … sorprende il legame spirituale che unisce i due frati entrambi montanari e temprati nella forza, nel coraggio e nella grandissima fede in Dio!
Padre Pietro Ammendola nella 3^ domenica di Pasqua, durante l’omelia, pronuncia parole edificanti: “Cari fedeli ravvivo il significato della Resurrezione di Cristo, la Sua ‘venuta’ in mezzo a noi e il Suo grande dono della ‘speranza’ che vince la morte. Noi tutti saremo come i due discepoli di Emmaus sempre in movimento alla ricerca della nostra ‘identità’ e ‘verità’ in Cristo nostro Signore, pronti ad accogliere la Sua parola, fonte di amore. Gesù parlava ai due discepoli persi e confusi e mentre parlava i loro cuori si riscaldavano sempre più, assetati di sapere , fino a riconoscere in quel viandante il Figlio di Dio. La nostra fragilità ed incredulità scompariranno se lungo il nostro cammino coltiveremo sempre l’amore di Gesù Cristo. San Pio e il Beato Angelo, durante la loro presenza terrena, hanno abbracciato Gesù, sono stati entrambi amanti dell’ Eucarestia. San Pio per tutta la sua vita è rimasto legato a San Giovanni Rotondo divenuta ‘culla della fede’; il Beato Angelo per 38 anni è stato cappuccino itinerante ed ha percorso in lungo e largo il sud dell’Italia, soprattutto la Puglia, lasciando segni tangibili del suo passaggio. E la nostra visita a San Giovanni Rotondo spiega ed esprime la ‘ presenza ‘ del Beato Angelo nei luoghi di San Pio, una presenza conclamata dal tempo, sempre viva e forte. Il Beato Angelo e San Pio sono uniti dalla fede di noi cattolici cristiani”. …
Il pellegrinaggio si sposta in preghiera verso il Santuario di San Michele Arcangelo la mattina del 5 maggio.
La chiesa Basilica del V° secolo è situata sulle alture del promontorio del Gargano ad un’altezza di 850 metri sul livello del mare. La storia racconta del passaggio di San Francesco nel XIII° secolo e ne ricorda l’ “incanto” del Santo d’Assisi che in segno di umiltà e rispetto depose il Suo ‘tao’ in adorazione.
Un presepe di case bianche, basse e luminose, fiancheggia il Santuario diffondendo nell’aria un profumo di preghiera e santità. Un silenzio ovattato, rotto qua e là dai passi dei nuovi visitatori, si espande tutto intorno ed è un bellissimo invito verso un mondo di pace e riconciliazione tra Dio e l’uomo.
L’appuntamento per i pellegrini calabresi è nella ‘Grotta’ dove San Michele Arcangelo apparve nelle vesti di un bellissimo ‘angelo-guerriero’ che con la spada trafisse il diavolo.
Alle ore 11,00 Padre Pietro Ammendola dà inizio alla santa Messa circondato dai suoi fedeli stretti nella preghiera e nella devozione. Si invoca l’intercessione dell’Angelo Michele affinché allontani le forze del male che inquietano la fragile creatura umana. Ogni pellegrino che visita questo luogo santo si abbandona misticamente, mettendo a nudo le sofferenze dell’anima. La preghiera diventa deterrente per allontanarsi dalle debolezze, dai peccati, dagli errori … e San Michele sa accogliere le preghiere delle anime sole e bisognose di aiuto.
Meraviglioso e indimenticabile è il messaggio di questo ‘viaggio spirituale’ voluto fortemente da Padre Pietro Ammendola … e a lui va il ringraziamento sincero di questo cammino, autentico nella fede e nell’amore di Dio.




PUBBLICATO 21/05/2014





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