Evidentemente la splendida voce di Giorgio Gaber che canta “Libertà è partecipazione” non è così “forte” da far comprendere a pieno il senso di quelle parole, apparentemente poche ma sostanzialmente infinite. 
Sembra abbastanza semplice riuscire a cogliere il significato ma, ahinoi, nell'articolo Liberazione non cancellazione ci troviamo di fronte a un'interpretazione esattamente contraria: PARTECIPAZIONE NON E' LIBERTA'.
Desiderare ardentemente non essere soggetti passivi e non riuscire a restare inermi nei confronti di ciò che ci circonda,è molto più difficile che essere perfettamente apatici verso tutto.
Anche in questa occasione abbiamo vinto la scommessa: l'arrivo delle critiche in merito all'iniziativa che avremmo fatto, soprattutto le critiche personali, non erano molto quotate (restando in tema scommesse!) ,in quanto poco azzardate e paradossali. 
Ad ogni modo i nostri compaesani neanche questa volta ci hanno sorpreso!  
Per fortuna possiamo prendere subito in mano libri di autori come Stephane Hessel che ci ricordano che non dobbiamo solo continuare ad impegnarci ma che dobbiamo indignarci perchè “Creare è resistere. Resistere è creare”.
Oh no,perdonateci, quasi dimenticavamo la regola “citare autori o essere da loro ispirati e incitati vuol dire imprescindibilmente <<farsi imbonire e non essere in grado di avere una propria idea>>” .
Capiamo benissimo che siamo nel XXI secolo,che tutti viaggiamo senza limiti e risulta impossibile allontanarci dai nostri tablet o smartphone,che chiunque ha interminabili agende d'impegni e che il tempo per fermarsi e leggere un libro, emozionarsi per le parole e trovare infiniti significati tra le righe, è chiedere davvero troppo.  E' davvero così facile confondere il “concetto” di “ideale”?
A prescindere da quale sia la risposta e da quante polemiche ancora e ancora si continueranno a leggere,il fine che noi perseguiamo non è, né in questo articolo né in nessun altro,né in questa iniziativa né in altre,personale.
Questo articolo non è assolutamente una risposta alle critiche (e CHE critiche!) fatte a noi stessi, infatti, se fossimo arrivati a rispondere in merito a questo allora potremmo considerare di aver fallito.
Proprio per questo la firma è a nome delle “Otto Rose Rosse” ovvero di TUTTI coloro che hanno organizzato l'iniziativa.
Questo articolo è una risposta alla critica fatta all'iniziativa,è una risposta a tutti coloro che pensano che il 25 Aprile non sia servito a niente e che quei ragazzi siano già spariti nel nulla!
E' una risposta che ha ben poco di astratto (non c'è da aspettarselo da “studenti idealisti”, eh? )  e che vuole solo sottolineare il paradosso messo in luce da chi invece pensava di mettere in luce l'esatto contrario!  
Se noi non puntassimo all'assennatezza allora la revoca alla cittadinanza onoraria di Benito Mussolini  l'avremmo chiesta senza usare alcuno “strumento democratico” .
La raccolta firme ha uno e un solo fine: evidenziare la volontà dei cittadini  (cittadini residenti ad Acri che indicano il loro documento di riconoscimento sul foglio da firmare).
Se questa corrisponderà a un SI', a meno che lì in alto non ci sia un altro Benito, non dovrebbe esserci arma tanto potente da poter contrastare la VOLONTA' ... vista l'attuale Democrazia!
Ricordiamo, inoltre, che anche la città di Torino ha revocato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini... AH, CHE CITTA' SENZA SENNO!
Che si riaprino le danze... magari anche stavolta il nuovo articolo ci sorprenderà con un lessico tutto diverso!
“Non bisognerebbe esa-sperare, bensì sperare”.
Noi continuiamo a sperare e proprio per questo non risponderemo oltre e ci scusiamo con tutti i lettori che hanno dovuto leggere tali “controversie” non degne neanche di essere chiamate tali.