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Liberazione non cancellazione

Foto © Acri In Rete
Jimmy Rosa & Giuseppe Pasqua
Ad oggi è chiaro che determinate persone non possono e non vogliono capire quale sia la realtà, preferiscono farsi imbonire dai dettami di persone che secondo loro ne sanno di più e quindi senza essere capaci di farsi un’opinione propria, riguardo a quanto è stato scritto nell’articolo concernente le celebrazioni del 25 Aprile rettifichiamo volentieri quanto è stato da loro scritto.
Tanto per cominciare noi siamo responsabili di quanto scriviamo e che Acrinrete gentilmente pubblica, non di quello che gli altri deducono, ci aspettavamo le solite accuse di revisionismo ed il ricorso a pubblicazioni riguardanti la Seconda Guerra Mondiale ma a chi ha scritto l’articolo probabilmente è sfuggito che anche noi abbiamo studiato storia e che conosciamo forse fin troppo bene gli eventi succedutisi a cavallo e durante le due Guerre Mondiali.
Ribadiamo, per quanto chi ha scritto l’articolo, erroneamente, possa non considerare i morti da ambo due le cause alla stessa stregua, che è deplorevole e vile osteggiare chi ha combattuto con eroismo e fino alla fine per la propria vita, per la propria patria e per un ideale, solo perché questa idea è ritenuta sbagliata da un certo numero di persone o perché è decisamente più facile stare dalla parte di chi ha vinto, anche grazie all’aiuto dei “tanto criticati” e fautori del capitalismo, statunitensi, soprattutto a guerra finita.
Noi e molti altri invece rispettiamo e tributiamo gli onori dovuti a chiunque abbia combattuto e sia morto, senza fare distinzioni di razza, colore o stato sociale e senza fare chiacchiere da bar, anche per un ideale che noi non condividiamo, cosi come fecero i soldati britannici che nel 1942 dopo la Battaglia di El Alamein tributarono l’onore delle armi alla divisione “Folgore”, che pur decimata ed in seguito interamente distrutta in tutte le sue unità, rimarrà per sempre un esempio di eroismo e lealtà; siamo onorati di poter ricordare e celebrare, checché se ne dica, uomini cosi.
Ci saranno dei motivi se a 69 anni dall’avvenuta liberazione ancora questi ricordi sono vivi e sentiti, e ciò è innegabile indipendentemente dalla collocazione politica; anche noi possiamo raccontare aneddoti riguardanti il periodo fascista, infatti si da il caso che Nunziato Rosa, nonno di uno degli autori dell’articolo, combattè in Africa ed al suo ritorno, anche se dopo lunghe e sofferte peregrinazioni, a testa alta non ha mai rinnegato la causa per cui ha combattuto.
Dopo questo piacevole flashback nella storia d’Italia, ritorniamo a parlare della revoca della cittadinanza onoraria di Benito Mussolini, ebbene si, sarebbe un atto meschino volto a cancellare il passato, di conseguenza confidiamo nell’assennatezza del consiglio comunale acrese, di modo chè la storia e i cittadini possano garantire un uguale trattamento, come è giusto che sia, ad ognuno.

PUBBLICATO 09/05/2014





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