Risolto finalmente il problema sicurezza del Liceo - Coinvolti, pare, tecnici giapponesi
Leonardo Marra
Nell’ottobre dello scorso anno pubblicai, su queste pagine, un articolo (Abbiamo fatto 30... facciamo 31) per attirare l'attenzione su una situazione di pericolo venutasi a creare per il Liceo Classico - Scientifico "V. Julia" di Acri. Il problema era dato dall’esiguità dello spazio a disposizione degli studenti, costretti, prima dell’apertura, a sostare davanti ai cancelli a pochi metri dalla strada di scorrimento a quell’ora sempre molto trafficata. Dato che nessuno si assumeva la responsabilità di accogliere gli studenti all'interno dell'area dell'Istituto scolastico, si era cercato di convincere la dirigenza a modificare questa situazione di disagio/pericolo coinvolgendo gli organi competenti comunali e provinciali. Fin da subito ci sembrò di capire (erroneamente) che della tanto decantata sicurezza sui “luoghi di lavoro” era tenuta in considerazione solo quella all’interno dei cancelli dell’edificio e di eventuali lavori di messa in sicurezza delle adiacenze dell’istituto stesso, ma che pure coinvolgevano la comunità studentesca, non se ne parlava. Della serie: ognuno qui si fa i fatti propri. Ci sembrò chiaro (erroneamente) che si preferiva mantenere un enorme, inutile, mastodontico (quanto inaccessibile) parcheggio piuttosto che portare il problema all’attenzione di chi avrebbe potuto interessarsene. Ed immaginammo che a nulla sarebbero servite le rimostranze di una rappresentanza di genitori i quali cercarono di portare il problema anche all’attenzione del Primo Cittadino.
Eravamo talmente abituati alle orecchie da mercante delle istituzioni, da sembrarci impossibile che la Dirigenza scolastica e l’Amministrazione comunale dessero ascolto ad un gruppo di cittadini che pur rappresentavano una legittima richiesta. Insomma eravamo leggermente prevenuti. Invece, dopo 6 mesi dalla segnalazione possiamo mettere la parola fine alla vicenda dato che, con nostra somma soddisfazione, le richieste sono state esaudite. Finalmente è stata realizzata la messa in sicurezza dello spazio antistante i cancelli del Liceo. Fin da subito non si è rivelata una impresa facile, pare infatti, ma questo non è ufficiale, che si sia dovuto far ricorso a tecnici aero-spaziali giunti dal Giappone i quali, dopo accurate analisi, hanno dedotto che sarebbe stato sufficiente arretrare i cancelli di una quindicina di metri per ricavare uno spazio dove gli studenti avrebbero potuto sostare in tutta sicurezza. I lavori sono stati così celeri da aver dato quasi l’impressione di non essere mai stati svolti, nessuno tra gli studenti, il personale docente e non docente ha riscontrato contrattempi, tanto che in giro si avanza l'assurda ipotesi che i lavori non siano mai avvenuti. Per fortuna le foto effettuate all’indomani della inaugurazione sono testimonianza del contrario. A questo punto è doveroso porgere dei ringraziamenti a quanti si sono prodigati per il raggiungimento dell’obbiettivo. In primis alla Dirigenza del Liceo; per la lungimiranza e la disponibilità dimostrata nei confronti di genitori e studenti, a dimostrazione del fatto che la scuola non solo è maestra di vita, ma è capace, soprattutto, di avviare processi che pongono al primo posto nella scala dei valori la vita stessa dei propri alunni. Il secondo ringraziamento va alla Amministrazione Comunale ed in particolare a quanti si sono occupati del problema ed hanno trovato la via della soluzione in tempi da assoluto record. In un periodo di difficoltà economiche come questo, ci si sarebbe aspettati che fossero stati in tutt’altre faccende affaccendati; anche in questo caso sbagliavamo. Il terzo ringraziamento va agli organi provinciali che, probabilmente all’oscuro di tutto, hanno comunque messo a disposizione le loro strutture per l’analisi e lo studio di fattibilità del progetto e per il coinvolgimento (pare) degli esperti dell’Università di Kyoto. L’ultimo, ma il più importante ringraziamento va a tutti i professionisti che hanno realizzato il programma di fotoritocco, grazie al quale il progetto di messa in sicurezza è stato elaborato a costo praticamente zero. Peccato che, per il momento, non sia ancora possibile ritoccare, in modo tangibile, la realtà. Possiamo però sperare che qualcuno “illumini” le menti di quanti hanno possibilità di cambiare lo stato delle cose e li induca sulla via della comprensione e del dialogo cercando di non dimenticare che l’esempio dato oggi ai ragazzi sarà ciò che loro realizzeranno nella società che si troveranno a gestire domani.
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PUBBLICATO 15/04/2014
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