COMUNICATO STAMPA Letto 4058  |    Stampa articolo

Privatizzazioni. Il PD e SEL di Acri. Un caso unico.

Foto © Acri In Rete
Amministrazione Comunale - Acri
L’origine della disastrosa emergenza rifiuti, oltre alle sciagurate politiche regionali e commissariali degli ultimi vent’anni, è riconducibile alla mancata attivazione della raccolta differenziata da parte dei Comuni. Nonostante le ingenti risorse pubbliche (95 milioni di €) finanziate dalla Regione, la percentuale di RD si attesta ancora intorno al 12% a livello regionale, a fronte di una previsione normativa del 65% entro il 2012.
La Corte dei Conti ha iniziato già a condannare amministratori comunali per danno erariale, solo per il fatto di non aver raggiunto i livelli di percentuale di raccolta  differenziata fissati dalla legislazione.
Acri era uno dei pochi Comuni che ancora non aveva avviato la raccolta differenziata. O meglio. Nel 2003 il sindaco Tenuta ne aveva dato l’avvio, affidandone la gestione alla Vallecrati (azienda privata – nessuna protesta registrata), precorrendo i tempi e con discrete percentuali di raccolta. Nel 2007 i lungimiranti amministratori del tempo hanno pensato bene di sospendere definitivamente l’esperienza e mandare tutti i rifiuti in discarica.
La disastrosa amministrazione Trematerra-Maiorano ha continuato a puntare sula politica della discarica, ignorando le direttive e i bandi di finanziamento regionale per l’avvio o il potenziamento della raccolta differenziata nei Comuni e raggiungendo il record di 10.000 tonnellate di rifiuti prodotti nel 2012 con una spesa di 3.200.000 €.
La nuova amministrazione Tenuta ha ripreso il discorso della raccolta differenziata. Prima con delle disposizioni urgenti sul raccolta separata degli imballaggi di cartone e vetro, poi con la pubblicazione del bando di gara, e si avvia a traghettare il Comune dall’arretratezza alla civiltà.
Il bando di gara prevede una spesa di 1.600.000 € annue, salvo ribasso d’asta, per tre anni, per la gestione dell’indifferenziato e della  differenziata, fronte di una spesa attuale di 3.200.000 € solo per l’indifferenziato.
Il PD e SEL, che hanno organizzato una manifestazione contro la privatizzazione del servizio rappresentano poi un anacronismo ideologico unico in Italia. 
Il nuovo governo Renzi (PD) vuole far ripartire l’occupazione e pagare i debiti della pubblica amministrazione, “con un piano di privatizzazioni – Poste, Ferrovie dello Stato, Fincantieri - col duplice obiettivo di accrescere l’efficienza delle imprese e ridurre in modo consistente il debito pubblico”.
Il presidente della Regione Puglia, Niki Vendola, il faro di SEL, imputato per concussione nell’affare del disastro ambientale ILVA, dal 2012 ha imposto a tutti i Comuni della Puglia la “cessazione delle municipalizzate e l’apertura del mercato ai privati”. Ha inoltre fatto infuriare il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” per aver affidato anche ai privati la gestione dell’acqua.
Non esiste in tutt’Italia un solo Comune che abbia avviato la raccolta differenziata con propri mezzi e proprie risorse umane.
In Emilia Romagna e Toscana, il servizio della raccolta dei rifiuti di tutti i Comuni (l’80% è amministrato da giunte di sinistra) è affidato ad aziende private. Ne citiamo alcune.
Il gruppo HERA 4,5 milioni ton/anno di rifiuti trattati, 81 impianti di smaltimento, dei quali 8 termovalorizzatori, gestisce il servizio integrato in 6 province dell'Emilia-Romagna e nella provincia di Firenze per un totale di 140 COMUNI (quasi tutti "rossi"). Servizio integrato significa gestione non solo dei rifiuti, ma anche di luce, gas e acqua.
Il gruppo IREN svolge la sua attività nell'ambito dei servizi di Igiene Ambientale nelle province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia per un totale di 116 COMUNI (quasi tutti PD-SEL) del territorio, servendo un bacino di 1.139.000 abitanti. Notare che il Comune di Parma è amministrato dai M5stelle (si anche loro si lamentano della privatizzazione ad Acri).
In Provincia di Cosenza, per tornare più vicino a noi, non c’è un solo Comune che non sia servito da ditte private come, ad esempio,ECOLOGIA OGGI, SALVAGUARDIA AMBIENTALE, CALABRA MACERI. Quest’ultima serve attualmente 16 COMUNI: citiamo solo quelli amministrati dalla sinistra: CasoleBruzio, Celico, Dipignano, Pedace, Pietrafitta, Rende, Rose, S. Fili, Serra Pedace, Spezzano Piccolo, Trenta.
Acri, secondo il parere delle atipiche forze “progressiste e democratiche”, dovrebbe rappresentare l’unica eccezione.
Aveva ragione il Padula: “Acri è il Comune dei grandi fenomeni. La politica in Acri non ha comunemente il significato che si dà nel resto del mondo…”.

PUBBLICATO 12/04/2014





Ultime Notizie

OPINIONE  |  LETTO 5421  
La voce del silenzio
Sono d’accordo con chi pensa che la questione ospedale sia diventata ormai  una  sorta di scommessa. Capirne le dinamiche è complicato. Le cose vanno come in questi giorni va il traffico nelle g ...
Leggi tutto

NEWS  |  LETTO 6291  
Scomparso Lorenzo Sammarro. Il ricordo del sindaco Tenuta
Dopo una lunga malattia, è scomparso, a Bologna, Lorenzo Sammarro, medico cardiologo ma anche sindaco della città sul finire degli anni ’80 ed esponente di spicco dell’allora Democrazia Cristiana. I f ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 5751  
Acri, un'"Aministrazione" a prova di palo in fronte
“Il prossimo dovrà essere l’anno della svolta, per il Comune e per la città intera“, così il sindaco di Acri, Nicola Tenuta, ai suoi cittadini in occasione delle feste natalizie. Ed i risultati si son ...
Leggi tutto

NEWS  |  LETTO 4474  
Il bruzio di Padula in ciascuno di noi. Il prossimo 3 gennaio proiezione
“La penna di Bruzio”, il film documentario su Vincenzo Padula, sarà proiettato il prossimo 3 gennaio alle ore 20.30 nel Palazzo Sanseverino – Falcone.  Ne danno notizia le associazioni “Stato delle pe ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 5190  
Calabria che fu
Dopo aver letto l'articolo di Francesco Spina sul vergognoso e quartomondista disservizio del compromesso ospedale acrese non posso ribadire quanta vergogna ho (ancora una volta) per essermi ritrovato ...
Leggi tutto