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Furto all’ora del caffè ai danni di un fruttivendolo

Foto © Acri In Rete
Piero Cirino
Venerdì pomeriggio, in pieno centro cittadino, ennesimo furto ai danni di attività commerciali.
Stavolta a subirlo è stato un fruttivendolo, in Via Ippocrate, a un tiro di schioppo dall’ospedale civile “Beato Angelo”. Il proprietario del negozio ha denunciato il furto della cassa, con dentro pochi euro, subito dopo l’orario di apertura pomeridiana.
Il o i malviventi sono quindi entrati in azione tra le due e le quattro del pomeriggio, senza che nessuno abbia sentito o visto nulla, in una zona frequentata a tutte le ore. E’ stata forzata la porta, che non era protetta dalla saracinesca, proprio com’è avvenuto negli altri analoghi casi.
Se si trattasse di un fatto isolato, sarebbe una notizia da poche righe nella pagina della cronaca; ma se acquista il carattere della periodicità, allora diventa qualcosa in più.
Le cronache nell’ultimo anno e mezzo hanno registrato numerosi furti, nella fascia pomeridiana, a danno di attività commerciali.
Finora nessuno è stato in grado di dare una mano significativa ai Carabinieri, eppure si tratta, in quasi tutti i casi, di attività situate in zone popolate e frequentate.
In alcune circostanze sono state utili le videocamere di sorveglianza e qualche arresto è stato eseguito, ma questo non ha bloccato un fenomeno che ha i tratti della sfrontatezza, considerato che i pericoli, almeno teoricamente, dovrebbero essere maggiori se si agisce in pieno giorno.
In Via Ippocrate, a titolo esemplificativo, negli ultimi mesi, sono stati presi di mira ben tre esercizi commerciali. Questi furti, uniti ad altre azioni criminose, hanno suscitato un diffuso allarme, al punto da indurre il consiglio comunale a discuterne in una seduta aperta, che si è conclusa con l’ennesimo ordine del giorno ricco di buoni propositi.
E’ difficile contrastare fenomeni simili se contestualmente si indeboliscono le forze dell’ordine. Acri ha una estensione territoriale di duecento chilometri quadrati, con vie di comunicazione impervie, per usare un eufemismo, e con una caserma dei Carabinieri che non va oltre le quattordici unità.
Di recente, inoltre, è stata chiusa anche la brigata della Guardia di Finanza, con relativa rassegnazione di una città che continua a perdere pezzi. Dai Carabinieri non si può pretendere l’impossibile, ma le statistiche sono impietose e riferiscono di un territorio che ormai da tempo ha perso i connotati di isola felice.

PUBBLICATO 06/04/2014





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