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Un'altra Acri (non) è possibile

Foto © Acri In Rete
Associazione Culturale Ad Meridiem
Completamente sommersa dalla situazione rifiuti, la nostra Amministrazione Comunale ha del tutto dimenticato la cultura, se non per polemizzare. Non solo la cultura non è tra i settori più virtuosi della nostra amministrazione (sfidiamo a trovarne uno), a complicare le cose si aggiungono delle strane regole.
Queste, naturalmente, non sono uguali per tutti. Dipende dal nome che porti, dipende da che parte politica stai. Dipende! E' quello che è successo a noi  dell'associazione "Ad Meridiem". Nostro intento era quello di organizzare una rappresentazione teatrale, coinvolgendo una compagnia di cui fa parte una giovane attrice acrese, che, proprio con questa rappresentazione ha riscosso molto successo in tutta Italia, vincendo anche premi importanti. Tutto questo i nostri amministratori lo ignorano. (http://www.scenecontemporanee.it/arti-performative/compagnia-ragli-litalia-se-desta-1000).
Il ricavato dell'evento sarebbe stato devoluto in beneficenza. E così, dal voler organizzare un evento culturale, ci siamo ritrovati a dover riflettere sul nostro ingenuo modo di fare. Ecco come si è svolta la lezione: presentazione della richiesta per la disponibilità della sala consiliare del Palazzo Sanseverino Falcone, presentazione dei nostri documenti ufficiali, atto costitutivo e statuto, (mai vista tanta premura!), continue visite in comune per ricevere una semplice risposta. Ed ecco finalmente l'insegnamento: per ottenere ciò che vuoi, raggira le regole! Proprio così.
Ci è stato detto: voi fate pagare, i  regolamento consente di organizzare solo eventi con ingresso gratuito. Cambiate la richiesta! Una domanda ci è quindi sorta spontanea. Perché ad altre associazioni, che proprio pochi giorni fa hanno proposto un'iniziativa culturale come la nostra, a pagamento, gli è stata concessa la sala?  
Ed ecco che il responsabile, con volto quasi soddisfatto, risponde: non è mio compito controllare, io non so se fanno pagare. Da regolamento non potete mettere l'ingresso a pagamento, quindi niente sala. Sconcertati usciamo dalla casa del cittadino,  che ormai  del cittadino più non è.
Chiediamo che ci vengano messe per iscritto le motivazioni, anche per questo bisogna attendere. Dopo quasi un anno di questa amministrazione ci chiediamo: quali iniziative culturali di rilievo per la nostra città sono state proposte? Che ruolo ha la cultura per questa amministrazione?
Esiste una programmazione? Questo episodio ci lascia un senso di tristezza, di delusione. Ci chiediamo come sia possibile che un responsabile di settore, autorizzi l’uso di strutture del comune, in questo caso il Palazzo Sanseverino Falcone, senza poi controllare effettivamente che tipo di manifestazione venga svolta all’interno. Qualcuno dovrebbe chiarirsi un po’ le idee, ma tutti se ne lavano le mani, nessuno vuole responsabilità. Come sempre si predica bene ma si razzola male, molto.
Un gruppo di ragazzi con tanta buona volontà, e con non pochi sacrifici, cerca di proporre qualcosa per la nostra comunità, e  per l'ennesima volta ha la conferma che, ad Acri, si può fare ben poco seguendo un codice che non sia "il loro codice".
"Loro" - rossi, blu, verdi o bianchi che siano - che fanno dell'incarico assegnato ai cittadini un'arma, innanzitutto per colpire il nemico, e poi un metodo  per rendere l'illegittimo legittimo e il legittimo stupido. L’amministrazione che si professava trasparente, tanto trasparente poi non è.
Predomina sempre più un modo di fare personalistico, prevale la ripicca e il dispetto al buon senso.
Questa lezione ci ha insegnato molto, ma non siamo buoni studenti. Metteremo da parte l'arte del raggirare le regole e proveremo di nuovo ad organizzare altre manifestazioni, tra cui TarantAcri che tante soddisfazioni ci ha dato nelle prime due edizioni.
Di certo non ci illuderemo di poter contare sull'aiuto dei “nostri” amministratori


PUBBLICATO 01/04/2014





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