OPINIONE Letto 5492  |    Stampa articolo

Niente pesce per favore!

Foto © Acri In Rete
Emilio Via
Corre l’Anno Domini 2014. L’uomo è stato sulla Luna, sta progettando di fondare una colonia stabile su Marte, ha capito i meccanismi delle interazioni atomiche, sa interpretare i comportamenti degli animali, può videochiamare suo cugino Ignazio dall’altra parte del mondo con un piccolo smartphone e condividere con lui la sua ultima ricetta cotta al microonde, cura con facilità malattie terribili, che solo pochi anni prima credeva maledizioni del demonio; ha scritto il mito di Sisifo e la Traviata, sa perché il sistema solare è piatto, perché la sabbia è uguale in qualunque parte del mondo e come si trafora la montagna più grande d’Europa.
Ma in Calabria c’è l’emergenza rifiuti. Emergenza rifiuti. Emergenza e rifiuti? Ma come? Come possono i rifiuti essere un’emergenza? Lo stesso uomo, quello di cui parlavamo prima, convive con i rifiuti da sempre. Precisamente da quando Dio ha deciso di dotarlo di orifizio anale, attraverso il quale produce il rifiuto primordiale. Ricordate un’epoca in cui gli uomini non ne erano dotati? Non credo. Allora come possono i rifiuti essere associati ad un imprevisto?
A me suona come “emergenza ghiaccio in antartide”, “emergenza galline nel pollaio”, “emergenza neuroni in Gasparri”. Ok, ammetto che l’ultima sia particolarmente improbabile, ma il concetto è chiaro.  Viene spontaneo chiedersi come sia possibile che in tutta la Calabria, praticamente contemporaneamente, vengano dichiarate non a norma tutte le discariche. Sono forse a norma le montagne di rifiuti accanto alle scuole? Sono a norma i toponi che le abitano? Sono a norma i liquidi che ne fuoriescono e che finiscono dritti dritti nelle acque di scolo? Sarò paranoico, ma sembra proprio che qualcuno stia creando volutamente un disagio (seguendo le più basilari regole dell’economia e della politica)  per rendere indolore, anzi, socialmente accettabile, la prossima mossa: privatizzazione dei servizi, apertura della discarica più grande d’Europa sopra due falde acquifere (http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/18/calabria-in-costruzione-la-discarica-piu-grande-deuropa-cittadini-contro-lecomostro/848474/) , o chissà che altro. 
Non riesco ad immaginare quanto incompetenti bisogna essere per far sì che un’intera regione si ritrovi sommersa dalla spazzatura. Nessuno farebbe i propri bisogni in cucina, allora perché affidiamo la nostra regione a gente che fa del centro di un paese una discarica? Eppure quando avete rinunciato ad una cena romantica con vostra moglie, o ad una vacanza, o al computer nuovo per risparmiare e pagare la tassa sui rifiuti, nessuno vi ha detto che prima o poi il servizio sarebbe stato interrotto. E’ come entrare in un negozio, pagare per quello che ci piace ma non riceverlo. Chiunque si infurierebbe. A noi piace la pulizia, piace il decoro urbano, piace la sicurezza sanitaria, i buoni profumi di un paese di montagna, il rispetto dell’ambiente e la sicurezza stradale. Questo pacchetto ci piace a tal punto da comprarlo, attraverso la tassa; ma il servizio per cui abbiamo pagato non lo stiamo ricevendo. Eppure nessuno si infuria! Siamo pronti a coalizzarci ed entrare in battaglia quando in un articoletto di un giornale sconosciuto si parla degli acresi come dei taccagni; ma diventiamo docili gattini dormienti se le schifose immagini del nostro paese sommerso dal letame fanno il giro del mondo. Folle utopia poi sperare che qualcuno inizi a parlare dell’emergenza risorse, di rifiuti zero, di riciclo all’80%, di case passive…
Così siamo diventati campioni olimpici in “chiusura improvvisa di finestrino in prossimità di cumuli maleodoranti”, deteniamo il record nazionale in “slalom automobilistico tra i sacchetti” e stiamo facendo buona pratica in “accelerazione podistica alla vista del topo”. Se fossimo altrettanto bravi nel chiudere le porte in faccia alla corruzione, alla mala politica, al lassismo istituzionale, alle promesse vacue, al nepotismo, all’omertà, … , oggi l’emergenza rifiuti sarebbe un racconto di fantascienza e non un’ispirazione neorealista. Ma la sveglia sembra tardi ad arrivare. Nel frattempo niente pesce per favore. Che dopodomani devo proprio uscire per andare da mia zia e va bene il tanfo di minestrone avariato, ma il pesce in decomposizione proprio non riesco a farmelo piacere.

PUBBLICATO 02/03/2014





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