POLITICA Letto 5077  |    Stampa articolo

Giuseppe Cristofaro resta fuori dal consiglio comunale

Foto © Acri In Rete
Roberto Saporito
La Fondazione Padula è soggetta a vigilanza da parte del Comune per cui Giuseppe Cristofaro non potrà sedere in consiglio comunale. Così ha deciso il Tribunale di Cosenza. Cristofaro, espressione del Pd, candidato a sindaco del centro sinistra e sconfitto al ballottaggio da Nicola Tenuta, si era opposto alla delibera del consiglio comunale dello scorso ventuno agosto che lo aveva fatto decadere da consigliere in quanto presidente della Fondazione Padula. Le due cariche, consigliere e presidente, non sono, quindi, compatibili tra loro. Vi è un palese conflitto di interessi, si legge tra l’altro, nella sentenza, visto che il Comune è uno dei soci fondatori della Fondazione. Nella seduta di agosto scorso, la maggioranza era stata chiara: "non vi è nulla di personale e non vogliamo cacciare nessuno ma solo garantire la legalità ed impedire che in futuro tutti gli atti del consiglio potrebbero risultare nulli."
Fu una seduta ad alta tensione tanto che l’opposizione sbottò: “ci sembra di essere in un’aula di tribunale.” La scelta di Cristofaro, di optare per la carica di presidente della Fondazione piuttosto che per lo scranno in consiglio, provocò non pochi malumori non solo nel Pd ma anche tra i suoi cinquemila elettori ora non più rappresentati in assise. Ma lo stesso Cristofaro potrebbe, tra qualche mese, ritrovarsi con un pugno di mosche in mano. Il prossimo anno, infatti, decade il direttivo della Fondazione e i cinque membri (Comune, Provincia, Regione, Unical e Comunità Montana) sono chiamati al rinnovo delle cariche e non è detto che Cristofaro, alla guida della Fondazione da dieci anni, riuscirà a conquistare la maggioranza.
La questione delle incompatibilità fu sollevata anche nei confronti di Vincenzo Arena, direttore di un distretto sanitario, e Leonardo Molinari, componente del consiglio di amministrazione della Fincalabra, entrambi dell’Udc. Il primo ha adito le vie legali e, quindi, si è in attesa della sentenza mentre il secondo ha deciso di dimettersi dal ruolo che ricopriva all’interno dell’ente sub regionale decidendo, così, di restare in consiglio.

PUBBLICATO 05/02/2014





Ultime Notizie

OPINIONE  |  LETTO 5421  
La voce del silenzio
Sono d’accordo con chi pensa che la questione ospedale sia diventata ormai  una  sorta di scommessa. Capirne le dinamiche è complicato. Le cose vanno come in questi giorni va il traffico nelle g ...
Leggi tutto

NEWS  |  LETTO 6291  
Scomparso Lorenzo Sammarro. Il ricordo del sindaco Tenuta
Dopo una lunga malattia, è scomparso, a Bologna, Lorenzo Sammarro, medico cardiologo ma anche sindaco della città sul finire degli anni ’80 ed esponente di spicco dell’allora Democrazia Cristiana. I f ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 5751  
Acri, un'"Aministrazione" a prova di palo in fronte
“Il prossimo dovrà essere l’anno della svolta, per il Comune e per la città intera“, così il sindaco di Acri, Nicola Tenuta, ai suoi cittadini in occasione delle feste natalizie. Ed i risultati si son ...
Leggi tutto

NEWS  |  LETTO 4474  
Il bruzio di Padula in ciascuno di noi. Il prossimo 3 gennaio proiezione
“La penna di Bruzio”, il film documentario su Vincenzo Padula, sarà proiettato il prossimo 3 gennaio alle ore 20.30 nel Palazzo Sanseverino – Falcone.  Ne danno notizia le associazioni “Stato delle pe ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 5190  
Calabria che fu
Dopo aver letto l'articolo di Francesco Spina sul vergognoso e quartomondista disservizio del compromesso ospedale acrese non posso ribadire quanta vergogna ho (ancora una volta) per essermi ritrovato ...
Leggi tutto