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Antika...

Foto © Acri In Rete
Katia Amodio
Ho sempre pensato che vivere in un paese di montagna avrebbe preservato i suoi abitanti dal contrarre gran parte delle malattie che impazzano oggi, e soprattutto dall’ammalarsi di tumore.
La mia convinzione, forse, nasceva dal fatto che il freddo uccide gli animali, come mosche e zanzare mentre il caldo li fa proliferare. Purtroppo questa mia convinzione è venuta meno nel corso degli anni. Io abito ad Acri un grosso centro montano dove l’aria è pulita non ci sono sfortunatamente industrie perché almeno avremmo avuto un capro espiatorio a cui indirizzare le nostre maledizioni quando qualche nostro familiare o amico si fosse ammalato di tumore. Le uniche fonti ufficiali di inquinamento sono i gas di scarico delle macchine il fumo dei comignoli e quello delle caldaie dei riscaldamenti domestici e allora come giustificare questa mattanza di morti per tumore. È di qualche anno la notizia secondo cui nel sottosuolo del nostro paese siano stati seppelliti materiali di dubbia provenienza su questa notizia è stato steso un velo pietoso, o quanto meno non si è indagato a fondo per trovare l’ubicazione di questo materiale. Non sappiamo dove sono stati seppelliti né tanto meno che contenuto avessero, non sappiamo se possono contribuire a inquinare l’acqua che beviamo, con cui ci laviamo. Quello che mi intristisce è la passività con cui accettiamo tutte queste morti. Penso che nessun nostro concittadino sia stato risparmiato dall’avere in famiglia o fra gli amici qualcuno ammalato di tumore, ma nonostante ciò nessuno ha preso l’iniziativa di svolgere qualche indagine su ciò che ci fanno mangiare, bere o respirare. È mia intenzione sensibilizzare le forze politiche e la cittadinanza a fare fronte comune su questa emergenza prendendo delle iniziative in tal senso.
Non c’è paragone fra il nostro territorio e quello della terra dei fuochi, là qualcosa almeno si sta muovendo, perché non possiamo istituire un data-base, presso il comune o l’ospedale, in cui censire, mantenendo l’anonimato, tutti i casi di tumore, coinvolgendo anche altri comuni della provincia?
Perché non possiamo ricostruire la via dell’acqua? Perché non possiamo bonificare il nostro territorio? ci sono tanti giovani che potremmo utilizzare per fare ciò.
Si vuole sensibilizzare tutti gli enti e le singole persone, che possano dare anche un minimo contributo (non economico).

PUBBLICATO 04/02/2014





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