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Bravi! Veramente bravi!

Foto © Acri In Rete
Flavio Sposato
Veramente bravi i consiglieri comunali Acresi, di maggioranza e di minoranza, che hanno deciso di rinunciare alla possibile realizzazione ad Acri di una centrale a biomasse, sarei curioso di sapere quanti di essi, prima di decidere, hanno preso visione del progetto ed hanno studiato il problema e le sue ricadute positive e negative e quanti invece hanno votato per sentito dire e/o per partito preso.
Alcune delle scelte fatte dall’amministrazione Trematerra (dalla quale siamo mille miglia lontani), erano sì discutibili (la dimensione, la localizzazione, la sola produzione di energia elettrica, la mancanza di collegamento con la produzione di biomassa ecc.), ma l’idea in sé era invece condivisibile; questo paese ha bisogno di sviluppo economico se vuole avere un futuro e non diventare tra vent’anni un paese di pensionati, non si può bocciare un’idea che potrebbe portare sviluppo per paura delle streghe.
Quando è in gioco il futuro di una comunità si discute, si dibatte, e solo dopo si decide, ma è consuetudine che gli amministratori Acresi siano tutti seguaci delle idee Berlusconiane: mi avete eletto ed ora decido tutto io.
Una centralina a biomasse ad Acri avrebbe un senso se di piccole dimensioni, destinata alla produzione di energia elettrica e di acqua calda per teleriscaldamento, collegata al rimboschimento produttivo dei terreni incolti (short-forestry) (Sila Greca e non solo); creerebbe occupazione, garantirebbe introiti per il comune ed energia a basso costo per l’illuminazione ed il riscaldamento dei grandi edifici pubblici (ospedale, scuole, uffici ecc.); non creerebbe problema alcuno di inquinamento né di sfruttamento eccessivo dei boschi.
E se qualcuno ha paura dell’arrivo di clan mafiosi sappia che la mafia va dove ci sono i soldi, se vogliamo stare tranquilli allora lasciamo che Acri diventi un paese sempre più povero, la mafia non verrà di certo! Se Marchionne ci proporrà uno stabilimento Fiat diciamogli di no! Se Mediaset ci proporrà degli studi televisivi facciamo lo stesso ecc. e lasciamo ai nostri figli un paese di emigrazione quale è sempre stato e sarà.

PUBBLICATO 28/01/2014





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