Una programmazione culturale che tarda ad arrivare
UDC - Acri
Dopo mesi di discussione sul dissesto, i consiglieri di minoranza stanno cercando attraverso diverse interrogazioni presentate in consiglio comunale di affrontare anche altri temi, stimolandone il dibattito in consiglio e prima ancora nelle commissioni opportune, ma le risposte date dai nostri amministratori riflettono un atteggiamento di chiusura e ancora una volta di sterile attacco e di critica nei confronti di che ha amministrato in precedenza.
E’ il caso dell’interrogazione riguardante la raccolta differenziata, la cui risposta data per iscritto è carica solo di considerazioni politiche. L’ insensibilità delle amministrazioni precedenti, in tema di rifiuti, è stata così grande, tant’è che sono stati acquistati mezzi per la raccolta dei rifiuti, sono stati fatti lavori di ampliamento alla discarica, è stata realizzata l’isola ecologica e la raccolta degli ingombranti non è una novità. Una mancanza però c’è stata…., non sono stati colorati di azzurro i cassonetti! Forse perchè non bastavano nemmeno per contenere i rifiuti non differenziati, figuriamoci per il vetro. Ed è il caso anche dell’interrogazione riguardante il MACA. I gruppi di minoranza hanno chiesto di sapere a che punto fossero due progetti, finanziati nel 2012 per € 250.000,00 e nel 2012/2013 per € 495.000,00, ed inoltre quale fosse la programmazione futura, ed in che modo l’attuale amministrazione intendesse proseguire nella gestione, considerato il mancato rinnovo del Comitato di gestione del Museo. In tutta risposta l’assessore alla cultura, professoressa Capalbo, ha iniziato il suo intervento elogiando “l’incapacità gestionale” della precedente amministrazione, ed ha continuato dicendo che, nonostante le diverse riunioni fatte con il responsabile dell’ufficio cultura nonché del Museo dott. Altomari e con il maestro Silvio Vigliaturo direttore del MACA, non fosse a conoscenza dei due più importanti progetti finanziati dalla Regione Calabria, che non fosse assolutamente a conoscenza del contenuto degli stessi progetti, mentendo anche sul fatto di non essere a conoscenza della realizzazione di una biblioteca e di un caffè letterario nei locali a piano terra del Palazzo Sanseverino-Falcone; quando invece sin dal mese di giugno era stata messa al corrente del fatto che fosse necessario definire la seconda annualità del progetto “MacartCalabria” – Eventi d’arte contemporanea. Non è forse vero che la stessa assessore Capalbo non volesse nemmeno sentir parlare del Museo e dei progetti già finanziati? Se è vero come affermato in consiglio, vista la situazione finanziaria del comune, che c’erano problemi a rendicontare le somme anticipate dalla Regione, che cosa ha fatto l’amministrazione per cercare di superare questo problema e far sì che il progetto andasse avanti? E’ facile criticare quanto fatto in precedenza, più difficile è programmare, e dire che cosa si vuole fare di un Museo che è il fiore all’occhiello della nostra Città, che è riconosciuto non solo a livello regionale ma anche nazionale ed internazionale, e che merita l’attenzione che tutti gli amministratori precedenti gli hanno dato, senza nemmeno troppi sforzi finanziari, così come invece qualcuno vuol fare credere. E’ facile puntare il dito contro, più difficile è invece capire dopo otto mesi di nuova gestione amministrativa cosa si è fatto per la cultura; non solo le forze politiche, ma l’intera Città di Acri sta ancora aspettando una programmazione culturale che tarda ad arrivare, e non per il dissesto, ma per la pochezza delle idee e per la difficoltà a mettere a fuoco i tanti contatti telefonici che sono stati presi in questi mesi e che ancora però non hanno prodotto nulla. Perché invece di cercare cose nuove, non si vuole puntare e continuare a valorizzare ciò che è già patrimonio della nostra Città. Perché non si è voluto sostenere una manifestazione come Assaporagionando, che quest’anno ha avuto anche un importante riconoscimento da parte del Presidente della Repubblica? Perché non sosteniamo le attività del Comitato ProCentro Storico? Perché si vuole fare morire il Museo, adducendo come scusa che non c’è ricaduta sul territorio? Forse a qualcuno sfugge che la cultura è storia, è tradizione, è rispetto di quello che già esiste, di un percorso culturale che può essere arricchito, che può essere indirizzato, migliorato e corretto, ma che non potrà mai essere cancellato da nessun amministratore. |
PUBBLICATO 24/01/2014
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