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La Banda della Posta

Foto © Acri In Rete
Sabrina Vuono
Finalmente, trascorso il suo tempo, si iniziano ad intravedere nuove forma di vita (e soprattutto) attività sociali. Nonostante l’ormai appurato dissesto finanziario, senza spendere nessuna cosa che assomigli all’oro e sfruttando locali già in uso (e spesso già condizionati), la nostra città è riuscita a creare originali punti di incontro che consentono sia di svolgere attività quotidiane di ‘disbrigo pratiche’ sia di avere la possibilità di trascorrere ‘socialmente’ del tempo.
Ai soliti bar(nati per svolgere questa funzione- fatta eccezione, forse,  per il disbrigo pratiche) si affiancano, e ne elevano il carattere, ad esempio, Poste-social e CUP- social (nomi opportunamente modificati per rendere visibili ed appetibile la nuova ‘vision’). Alcuni sono ancora convinti che questi luoghi dovrebbero svolgere solo la loro funzione di erogazione di servizi. Ma io mi chiedo: Perché?
Basta poco per convincervi (o voi miscredenti!). In pochi muniti, o ore o giorni (dipende da molte circostanze) grazie ai ‘ nuovi punti di incontro rivisitati’ è possibile:

  1. Rispolverare vecchie amicizie ( un esempio per tutti: le vecchiette, accompagnati dai loro nipoti,  hanno la possibilità di rivedere vecchi compagni di gioco e/o di lavoro consentendo anche uno scambio di opinioni tra differenti generazioni)
  2. Creare nuove relazioni
  3. Favorire maggiore integrazione sociale (questi luoghi sono frequentati da gente straniera, gente acrese, gente emigrata, gente periferica) e scambio culturale (politica, religione, arte culinaria)
  4. Vivere situazioni di proposte di miglioramento dei servizi erogati al punto di incontro stesso.

E perché no: si potrebbe pensare anche di diminuire la ‘disoccupazione acrese’ Come? Grazie all’inventiva! Chi vuole conquistare il biglietto di entrata per svolgere le solo funzioni di ‘disbrigo pratiche velocizzate’ può farlo acquistandoli da signori che si svegliano di buon mattino, aspettano l’apertura dei ‘punti di incontro’, salutano la macchinetta elettronica richiedendogli una manciata di biglietti per poi vendendoli al migliore offerente in cambio di pochi spiccioli dorati.
Cinema, teatri, anfiteatri, palazzetti, oramai sono diventati solo un corollario, sono obsoleti e non più ‘di moda’.
Ma qualcuno potrebbe chiedersi: il mattino è ‘riempito, ma  la sera?
Bè, io ha la mia opinione: Tutti a casa, tanto questo è il paese ‘e du friscariallu’ quindi, prima di beccarsi una malanno meglio rimboccarsi le coperte augurare la buona notte ed attendere il nuovo giorno.


PUBBLICATO 02/01/2014





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