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‘Ssu Cumunu...

Foto © Acri In Rete
Mariassunta Pirillo
A quanti sarà capitato, rileggendo una pagina di storia, o racconti del passato e, perché no, poesie, articoli, scritti anni or sono, di stupirsi della loro modernità e, come se fossero stati scritti oggi, di ripercorrere la vicende del Nostro Bel Paese, e riflettere sulla ciclicità della Storia, e dei fatti ad essa connessi?
A me è capitato lo stesso rileggendo, in una delle mie brevi permanenze nel paese di Acri, una poesia che mio nonno, il Maestro Vincenzo Pirillo, scrisse, tanti anni fa, per denunciare l’utilizzo non lecito dei soldi dei “poveri” contribuenti del Comune di Acri.
La poesia porta come titolo “‘Ssu Comunu”, a sintetizzare l’immediata identificazione con il proprio; la poesia si presenta breve, semplice nella sua lettura, immediata, e nello stesso tempo di una schiacciante modernità!
Non conoscevo le vicissitudini del Comune di Acri, vivendo lontano si perde la possibilità di seguire la politica del proprio paese, né credevo, passeggiando per le illuminate stradine natalizie, tra sorrisi e “Auguri”, di leggere sui muri la scritta “Vergogna”. E invece, così è stato!
Ho chiesto, ho letto, mi sono informata e, stupita, delusa, sono ritornata pensierosa al “caldo del focolare”. E così che, rileggendo le Poesie in dialetto di mio nonno, il Maestro Vincenzo Pirillo, mi sono imbattuta in questo breve componimento poetico, che, come dicevo, scritto tanti anni fa, sembra anch’esso urlare “Vergogna” ai nostri politici paesani, che deturpano e infangano il nome di Acri.
La poesia si chiude con un Augurio di bene, e speriamo, che proprio in questo periodo, nel quale gli auguri si sprecano, uno almeno colga il Comune di Acri e gli porti ricchezza!


‘Ssu Cumunu...!

‘Ssu Cumunu è fattu grassu
p’o aviri ‘nu collassu..?
Eccu pront’ dua dottori..:
puzi forti e bonu cori…
i siringhi ho priparati;
‘lli coppetti alli costati
sangu, sangu vo’ cacciatu,
mo ch’è russu e ‘ssu Comunu…
sangu ‘e popudu tiratu,
pe’ ngranniri ‘u Carrozzunu!!!

Sangu, sangu v’o’ cacciatu
e ‘ssi cuosti e du’ Comunu
i siringhi ho priparati..:
puzi forti e coru buonu…
Si ci vuonu li punturi
allu cudu e ‘ssi dotturi
ca rigadanu midiuni
pe’ arricchiri li fricubi!


Maestro Vincenzo Pirillo, beneaugurante



PUBBLICATO 30/12/2013





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