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Dopo le accuse della giunta Tenuta gli ex amministratori passano al contrattacco, si autodenunciano e querelano

Foto © Acri In Rete
Roberto Saporito
La città sta attraversando uno dei momenti più brutti e difficili della sua storia. Al dissesto finanziario del comune, certificato dalla Corte dei Conti e che dovrà essere discusso nel consiglio comunale del trenta dicembre, si aggiungono le aspre polemiche tra maggioranza ed opposizione, o meglio tra la giunta Tenuta e l’Udc. Una vicenda che è oggetto di discussioni nei consueti luoghi di ritrovo e tra la popolazione e che per questo merita un approfondimento. Qualche giorno fa, dopo la delibera della Corte, che dichiarava il comune in dissesto, l’Udc manifestava pubblicamente la volontà di collaborare con l’amministrazione Tenuta sotto l’aspetto economico, giuridico e politico.
Una mano tesa, quindi, verso Tenuta, che è bene ricordarlo fino al 2006 ha fatto parte dell’Udc ed è stato sindaco dal 2000 al 2005 a capo di una coalizione formata da Ccd, An e Fi. Un proposta di collaborazione da parte di un partito che al momento può contare su un eurodeputato ed un assessore regionale, ovvero Gino e Michele Trematerra. Dopo un paio di giorni ecco la risposta dell’amministrazione comunale. Un manifesto lungo e pesante nei contenuti e nelle accuse.
In sostanza Tenuta ed i suoi (ma a quanto pare non tutti lo hanno condiviso) hanno declinato l’invito dell’Udc (ma anche del presidente Scopelliti che con l’Udc governa la regione) motivando tale scelta nel fatto che l’Udc, avendo governato negli ultimi tre anni, sarebbe corresponsabile della difficile situazione finanziaria del comune. C’è di più. L’amministrazione Tenuta contesta all’Udc di aver effettuato spese personali con soldi pubblici.
Da qui la reazione dello Scudo Crociato ma non attraverso manifesti o comunicati bensì con carte bollate. Insomma i vertici dell’Udc si sentono offesi, rispediscono al mittente le pesanti accuse e sono disposti a smontarle tutte. E vogliono farlo nel modo più consono a questi tipi di invettive, cioè chiamando in casa la magistratura ed autodenunciandosi e querelando. In pratica l’Udc si rivolge ai giudici per chiarire tutto e trovare eventuali responsabilità.
Gli ex amministratori, insomma, chiedono che se è vero quanto sostiene la giunta Tenuta, sono pronti a trarne tutte le conseguenze, civili e penali ma se verrà provato il contrario l’attuale amministrazione dovrebbe chiedere scusa per le affermazioni diffamatorie e denigratorie. Inoltre, gli ex amministratori hanno provveduto a querelare quanti hanno denigrato l’immagine e il comportamento della passata giunta attraverso comunicati e manifesti pubblicati anche sul blog personale di un attuale assessore comunale. Una brutta vicenda che di politico non ha nulla visto che spesso i destinatari delle accuse della giunta Tenuta, da un po’ di tempo, sono soggetti ben identificabili.
Venerdì, gli ex amministratori Udc, assistiti da civilisti e penalisti, depositeranno un bel po’ di carte e memorie difensive e passerà al contrattacco poi sarà la Procura a fare luce.
Mai prima di ora, però, la politica locale era finita in tribunale a cause di accuse che sanno molto di rancori e dispetti personali e poco di dialettica politica. In mezzo a ciò una comunità, già provata da aumenti di tributi e ridimensionamento di servizi, che assiste basita a quanto sta accadendo, indignata ma rassegnata, incapace di alzare la testa e farsi sentire.
All’orizzonte, a breve termine, una seduta del consiglio comunale che si prevede accesa e senza esclusioni di colpi mentre mancano poche settimane all’arrivo dei Commissari e ci si chiede se la giunta non farebbe bene a rinunciare all’indennità economica.

PUBBLICATO 28/12/2013





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