RECENSIONE Letto 4607  |    Stampa articolo

La realtà culturale e sociale espressa nella poesia di Vincenzo Rizzuto

Foto © Acri In Rete
Domenico Ferraro
Qualche giorno fa nella libreria Ubik di Cosenza è stata presentata la raccolta di poesie di Vincenzo Rizzuto, “Fiori di pietra”, Comet Editor Press, Marzi CS.
L’ambientazione sociale, la concretezza storica odierna, la suggestione degli affetti familiari, la realtà umana, la natura nel suo fascino e nella sua asprezza, l’emblematica forza delle espressioni, delle riflessioni e della vita culturale di Vincenzo Rizzuto costituiscono il fondo della sua ispirazione poetica. E’ una poeticità che si traduce in una esperienza vitale, in una amara visione sociale, in una tenera e affabile affettuosità di sentimenti, in un caldo accogliente ricordo, in una profonda partecipazione a tutto ciò che la sua fantasia gli suggerisce. La realtà sociale, la problematica storica, le sofferenze che hanno amareggiato e caratterizzato le persone, attraverso il filtro poetico, raggiungono una visione ideale. E alla concretezza dell’espressione linguistica si unisce la bellezza poetica dell’immaginazione e della creatività espressiva.
I conflitti, le ingiustizie, l’amara povertà, le tragedie sociali, la miseria ambientale, la sofferenza umana, l’intima volontà di riscatto trovano in Vincenzo Rizzuto un appassionato interprete e un acuto osservatore. La sua forza linguistica e la sua e la sua sinteticità espressiva rendono, in modo pittorico, le situazioni che3 vive e descrive. Il linguaggio del verso è semplice, ma della semplicità interpretativa della concretezza che vuole esprimere. Nella raffigurazione poetica riesce a rappresentare l’essenziale con una espressione concisa, che, poi, nell’ispirazione, si trasforma in concitata e movimentata interpretazione della realtà. E’ una poesia semplice, non appesantita da nozionismo dotto e libresco. E’ simbolica di una personalità, la cui cultura antropologica ed intellettuale è un modo creativo ed originale di rivivere l’esperienza soggettiva e sociale. La descrizione e l’interpretazione dei sentimenti, le sottili sfumature, che si denotano nella rappresentazione espressiva dei personaggi e che si trasfigurano nelle immagini dei suoi sogni, mediante la sua vivace fantasia, costituiscono la sua tematica poetica. La poesia di Rizzuto ti suscita un mondo di sentimenti e di affetti. Il calore umano, che si può conseguire solo da una viva partecipazione e da una ispirazione sincera, è costituito dagli avvenimenti, dai personaggi che si incontrano nella vita di tutti i giorni e dai desideri della gente semplice, dagli ambienti delle nostre contrade, dalle strade dei nostri paesi che sono stati ricordati e descritti magistralmente.
Inoltre, si deduce la delicatezza delle infinite situazioni dalla visione esistenziale, a cui Rizzuto partecipa con l’intensità della sua personalità, con la passione creativa della sua cultura viva. Egli partecipa con la stessa sensibilità umana di chi riesce a trasfigurare in sogno immaginario, in messaggio di riscatto, di condivisione, di accettazione, di rifiuto e di condanna di una realtà sociale e individuale, che ha vissuto nella sua esperienza esistenziale e intellettuale. L’autore denuncia una situazione umana con la convinta veemenza di colui che personalmente, assieme a tutti, ha pagato e paga lo scotto di una apprensione emotiva non solo individuale ma anche sociale.
Una poesia anche di denuncia, che è sicurezza e fiducia di uno sconvolgimento e di una emancipazione. Ciò si attuerà proprio attraverso quella sofferenza intima, quell’ottimismo che consegue da una vissuta partecipazione e da un coinvolgimento alle situazioni, che si creano e che costituiscono il suo messaggio esistenziale. I sentimenti del poeta, i desideri strettamente personali, la sua fantasia, le sue delusioni, le sue amarezze possono simbolizzare le concrete aspirazioni della gente tra cui ha vissuto e con cui vive spiritualmente e intellettualmente. Possono costituire il sogno di chi ancora rivendica solidarietà e giustizia da una collettività, che sembra sia stata sempre estranea, lontana, agnostica e disinteressata.
Dunque, la problematica poetica dell’autore è fortemente intrisa di sociale, è la rappresentazione viva della storia culturale ed esistenziale del suo paese, della Calabria e non solo. E’ una rappresentazione delicata ed equilibrata del dolore, della speranza, dei sogni delle persone a lui tanto care e tanto colme del suo affetto e del suo amore. Anche quando si sofferma a descrivere i paesaggi arroccati lungo i dirupi dei monti, le stradicciole del suo paese con il suo passato sempre tragico e doloroso per l’inveterata povertà, il linguaggio è scevro da ogni sentimento di rancore. Il poeta, allora, ne rivive la nostalgia di un passato arcano e misterioso, che è rimasto intatto nel suo cuore e nella sua mente, e ne costituisce l’ancestrale psicologia del suo profondo io. Al fondo dei suoi versi affiora una delicata sofferenza, che è soffusa da un’atmosfera intensa di immaginazione e di creatività. In essa egli intravede e scorge una umanità che ravviva sempre il fervore dei suoi sentimenti, l’amore per tutto ciò che ha costituito la sua personale esperienza.
Il suo sogno è stato sempre la speranza del futuro della sua gente, e in tutto ciò sovrano s’innalza un senso di arcana fatalità e di religiosa rassegnazione. Leggere e meditare la poesia di Vincenzo Rizzuto come interpretazione sociologica, introspezione psicologica e messaggio sociale, credo che sia il modo più consono alle sue intenzioni, al suo temperamento culturale e intellettuale. Egli non intende disperdere la sua ispirazione e la sua immaginazione nel riduttivo sfogo intimistico e arido psicologismo. Vuole aprirsi alle situazioni sociali che conferiscono le esperienze personali una dimensione più vasta e più articolata e prospettano alla comunità umana un messaggio di riscatto. La sua poesia è un impegno, uno sfogo culturale e intellettuale, una denuncia, una condanna ma anche un recupero di affetti, di sentimenti, di solidarietà. La bellezza, gli amori, i ricordi, il sogno, l’immaginazione e la raffigurazione poetica rappresentano gli universali valori umani.
La natura, che ne costituisce lo sfondo pittorico, si armonizza e si integra nel temperamento e nella passione della gente che è un tutt’uno con la visione dello stesso autore.





PUBBLICATO 25/12/2013





Ultime Notizie

OPINIONE  |  LETTO 5421  
La voce del silenzio
Sono d’accordo con chi pensa che la questione ospedale sia diventata ormai  una  sorta di scommessa. Capirne le dinamiche è complicato. Le cose vanno come in questi giorni va il traffico nelle g ...
Leggi tutto

NEWS  |  LETTO 6291  
Scomparso Lorenzo Sammarro. Il ricordo del sindaco Tenuta
Dopo una lunga malattia, è scomparso, a Bologna, Lorenzo Sammarro, medico cardiologo ma anche sindaco della città sul finire degli anni ’80 ed esponente di spicco dell’allora Democrazia Cristiana. I f ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 5751  
Acri, un'"Aministrazione" a prova di palo in fronte
“Il prossimo dovrà essere l’anno della svolta, per il Comune e per la città intera“, così il sindaco di Acri, Nicola Tenuta, ai suoi cittadini in occasione delle feste natalizie. Ed i risultati si son ...
Leggi tutto

NEWS  |  LETTO 4474  
Il bruzio di Padula in ciascuno di noi. Il prossimo 3 gennaio proiezione
“La penna di Bruzio”, il film documentario su Vincenzo Padula, sarà proiettato il prossimo 3 gennaio alle ore 20.30 nel Palazzo Sanseverino – Falcone.  Ne danno notizia le associazioni “Stato delle pe ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 5190  
Calabria che fu
Dopo aver letto l'articolo di Francesco Spina sul vergognoso e quartomondista disservizio del compromesso ospedale acrese non posso ribadire quanta vergogna ho (ancora una volta) per essermi ritrovato ...
Leggi tutto