Ho letto l’articolo, pubblicato il 10 dicembre, del nostro concittadino residente all’estero, Massimo Covello. Fa onore ad un cittadino acrese, tra l’altro residente all’estero, avere cosi a cuore le sorti del nostro paese. Di Acresi e, mi permetto di dirlo, anche di Italiani come lui, ce ne vorrebbero tanti.
Anche ieri sera, parlando con delle persone, mi sono reso conto che nel nostro paese quest’anno non ci sono le “luci di natale”. Qualcuno proponeva di mettere 2 € a testa, tutti i cittadini, per poter realizzare gli addobbi.
Anche questa è una cosa che fa onore a chi la propone, ma che servirà a poco a sistemare la situazione.
Ciò che voglio dire è che in Italia ci sarebbe bisogno di una legislatura che renda l’amministratore della cosa pubblica responsabile personalmente di ciò che fa. Che lo obblighi a restituire ciò che ha sperperato o, addirittura, rubato.
Ora non so se veramente il dissesto finanziario del comune è stato causato tutto, come dice l’attuale sindaco Tenuta, dall’amministrazione Trematerra-Maiorano oppure, come sostengono questi, il dissesto nasce nelle amministrazioni che li hanno preceduti, alle quali ha preso parte anche l’attuale sindaco (se non ricordo male dal 2000 al 2005). Lascio questa discussione ai politici e non cerco neanche di capirci niente.
Chi invece dovrà capirci qualcosa è la commissione che affiancherà l’amministrazione comunale per occuparsi del pregresso.
E voglio chiedere, proprio a questa commissione, di non avere nessuno scrupolo nel verificare ogni singolo centesimo che è stato speso negli anni passati, ogni singolo contratto, ogni singola assunzione di personale, quasi sempre avvenuta per clientelismo politico, ogni dubbio su eventuali abusi, ogni sospetto di eventuali illeciti compiuti dalle amministrazioni alternatesi negli anni. Chi ha sbagliato e soprattutto chi ha voluto sbagliare, deve pagare.
Vorrei ricordare alla commissione e all’amministrazione comunale che i cittadini acresi stanno vivendo la grave crisi che sta vivendo oggi tutta l’Italia.
Il 16 dicembre scadrà l’IMU, mi piacerebbe che i cassintegrati, i disoccupati, i pensionati al minimo e tutti quelli che non ce la fanno ad arrivare a fine mese potessero non pagarla.
Ci sono nostri concittadini che si sono sacrificati per anni per potersi fare una casa per loro e per i loro figli ed oggi si vedono costretti a pagare “l’affitto” per risanare i conti pubblici di uno stato e di un comune che negli anni sono stati amministrati da gente che ha pensato solo ai propri interessi personali.
Io non pagherò l’IMU e mi piacerebbe che tutti quelli come me, cassintegrati, disoccupati, pensionati al minimo non lo facessero. Mi piacerebbe che tutti insieme potessimo, il 16 Dicembre, andare in piazza e, con le cartelle dell’IMU, accendere un grande falò in segno di protesta contro uno stato ed un comune che se ne fregano dei loro cittadini.