Adottiamo Acri...
Massimo Covello
Cari concittadini, chi vi scrive e’ un cittadino di Acri residente all’estero che come voi ama questo paese e soffre come voi nel vedere la situazione attuale, nel mio piccolo ho sempre cercato di aiutare il mio bel paese. Nel periodo in cui lavoravo a Roma, organizzzavo ad Acri presentazioni di libri, concerti musicali "rimettentoci" sempre la copertura finanziaria ma ero felice di farlo, perche’ era come restituire qualcosa al paese che ti aveva dati i natali, e tanti altri facevono lo stesso, ricordo gli amici della libreria Germinal con le loro serate di musica dal mondo.
Oggi siamo ad un punto di non ritorno, Acri e’ stata tradita e violentata dai propri amministratori, aspettare i politici acresi, locali e nazionali significa arrenderci alla morte di questo paese che tanto amiamo. Sappiamo di questo dissesto finanziario creato da questi "poco" signori politici, che hanno sperperato isoldi pubblici, per un circo che non volevamo, per direttori artistici che neanche sapevano dove fosse Acri. Io voglio contribuire a ricostruire quella cittadina che era rispettata per il livello di vita’ da tutti i paesi dimitrofi, un paese dove lasciavi la macchina aperta, un paese dove di sera si camminava in centro senza paura e dove era piacevole passare una serata al ristorante. Questa Acri triste, insicura, al buio, con la spazzatura nelle strade, con i bravissimi e indomiti ristoratori, in crisi, non e’ la mia Acri. Contribuiamo ciascuno di noi con un piccolo contributo dove ognuno con le proprie risorse si possono organizzare serate così da poter raccimolare i soldi necessari per pagare questi debiti, un fondo dove un notaio acrese annoti le varie offerte e tramite i social network o Acrinrete sia possibile controllarlo ogni giorno, da ogni parte del mondo. Chiedo aiuto a tutti quei personaggi, artisti, ristoratori e lavoratori acresi, si attivano ad organizzare delle serate di raccolta fondi per ridare dignità alla nostra amata terra ma anche a tutti i residenti che hanno a cuore la propria città e che voglio contribuire a questa bellissima avventura. So che molti di noi hanno lasciato Acri per crearsi un futuro altrove, ma so anche che ognuno di noi all’estero prima di tutto si sente acrese. Se siete pazzi come me, questa e’ la giusta sfida. P.S: Un giorno quanto mia figlia mi chiedera’ cosa ho fatto per Acri, le potro dire “Ho lottato per questo paese mi sono alzato per questo pease”. (1997) Era solo ieri, Avvenimenti produceva I Cantannu Cuntu, ad Acri si passavano le serate estive fino a notte tardi , ed ancora non avevamo Politichicci, si erano bei tempi. |
PUBBLICATO 10/12/2013
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