Dialettica politica
Salvatore Ferraro
Ecchediamine, dopo tutto avevo chiesto al “Nuovo” PD acrese, che ci attaccava sui servizi scolastici, se il nuovo corso prevedeva finalmente di “spendere qualche critica nei confronti del sindaco bancarottiere del 2011”, anche per dimostrare discontinuità col passato, citando la recente disputa Coschignano-Capalbo sugli inciuci con Trematerra. E aggiungevo tanti auguri di buon lavoro ai giovani dirigenti.
Per tutta risposta, il giorno dopo ho ricevuto un’abbondante razione di democratici insulti, perché le mie “esternazioni” svelavano le reali intenzioni dell’Amministrazione Comunale, non meglio specificate nell’articolo (clicca qui). Coniugando la sgradevolezza del linguaggio a quella grammaticale e sintattica, continuavano in uno stato di appannamento sensorio, ascrivendo i miei “comunicati” al "freddo particolarmente forte” che mi avrebbe dato alla testa (di solito è il caldo che fa di questi scherzi), e “alla rabbia per non essere riuscito ancora oggi a scorgere una giusta collocazione”. Nel 2005, quando mi candidai a sindaco con una lista civica, il plenipotenziario locale dell’UDC, si espresse con le stesse parole su questa mia “collocazione” (*). E ancora nell’articolo, i nuovi democratici di sinistra di fresca nomina, in pieno accordo con la propaganda UDC, formulano, serenamente e oggettivamente, il giudizio definitivo sull’Amministrazione Tenuta che avrebbe “catapultato nel baratro il paese”! Con tanti saluti alla Corte dei Conti che dal 16 maggio ha decretato il dissesto finanziario del nostro Comune per la “gigantesca massa debitoria” che l’amministrazione Trematerra ha magistralmente creato nel 2011! Ormai si va verso l’omologazione formale e sostanziale della strategia di attacco dei partiti locali – PD, UDC, PDL – specchio fedele degli accordi che, molto più in alto, li tiene ammucchiati per poter malgovernare questo martoriato Stato italiano. E i giovani dirigenti democratici, adeguandosi, fanno rimpiangere ad iscritti e simpatizzanti l’alto livello dialettico che nel confronto politico è sempre stato generalmente riconosciuto ai compagni del PCI, poi PDS, poi DS, infine PD. Nello stesso tempo lo scadimento civico e culturale offende la dignità e l’intelligenza di quelle persone che ancora militano nel partito e che, in disaccordo con quella uscita pubblica, hanno avvertito la necessità di chiedere scusa, incolpevolmente, a nome personale, al sottoscritto e al Sindaco, e alle quali va tutto il nostro apprezzamento. (*) Se c’è una cosa fastidiosa per me è dire guardate che io sono questo e questo e ho fatto questo e questo… Per tale motivo metto in nota quanto segue. Nonostante in molti abbiano tentato di “collocarmi”, ho sempre rifiutato di mettermi sotto una bandiera, a dispetto dei tanti amici che mi hanno dispensato utilissimi consigli sui tanti privilegi e benefici che avrei ottenuto, con il mio potenziale elettorale, se fossi entrato in una parrocchia, non importa se di destra, di sinistra o di centro. Ho sempre fatto politica “dal basso”, con il mio impegno civile e associazionistico a favore delle persone più sfortunate, disdegnando lusinghe e respingendo ricatti. Nel 2004 ho fondato, insieme ad altri miei concittadini, l’Associazione Civica “Acri Nostra” e ho creato lo slogan “Lontano dai partiti, vicini alla gente”. Ho partecipato alle competizioni elettorali sempre in liste civiche, combattendo la partitocrazia. Un boss locale, alle elezioni comunali del 2005, disse che le liste civiche erano sempre destinate a sparire come meteore. Fu cattivo profeta in patria, se è vero come è vero che dopo 8 anni le liste civiche di Tenuta hanno sbaragliato i partiti. Sono stati sconfitti i partiti perché, sempre più distanti dalla gente, ormai vengono identificati come macchine mangiasoldi, come una casta, che con i suoi privilegi, sperpera danaro pubblico per autoalimentarsi. E ciò mentre una crisi terribile attanaglia i cittadini, che si vedono giorno dopo giorno sottrarre diritti, servizi essenziali, risorse. |
PUBBLICATO 27/11/2013
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