L’ho conosciuto un po’ di anni fa. E ho avuto anche il privilegio di aver delle originali cose confezionate da lui. Gentiluomo di classe, testimone di raro stile, per lo più innato, accresciuto poi dalle belle e fortunate frequentazioni. Indegnamente ne tessiamo le lodi, io per prima.
Tuttavia mi premeva condividere un pensiero che dal giorno della sua dipartita mi sta inseguendo. La sua idea di non farsi accompagnare da ALCUNO nel suo ultimo viaggio verso l’ombra dei cipressi! Geniale e originale quanto gli abiti che ha saputo creare!
Mi ha colpita profondamente questa sua scelta. Rimbomba nelle mie orecchie e credo anche in quelle di tutti coloro che si fermano un attimo a pensare, come un monito silenzioso e forte: “A che mi serve vedervi tutti in fila dietro un carro funebre? Contriti e tristi, certo, per l’occasione “agghindati” di dolore autentico o verosimilmente tale?” Come potente scossa giunge la scelta di Alfonso. “State pure sereni, continuate a sbrigare le vostre quotidiane e piccole faccende umane. Non scomodate impegni ed orpelli per seguirmi in questo breve tratto di strada. Lo faccio da solo.
Non ho più paura né bisogni ORA.” Una bella lezione di vita, la morte di Alfonso, che ci invita a riflettere sull’importanza dell’incontro Vero, della preziosa importanza dell’amicizia tra VIVI, che si trovano, si ritrovano, si comprendono, (si scontrano magari) e si amano e si aiutano. Ritengo sia questa la VERA umana condivisione. Aldilà di ogni credo religioso. Spartirsi il pane, la gioia, il dolore, mentre LA VITA scorre calda insieme al sangue nelle vene. Fatto ciò, esserci o non esserci dietro un carro addobbato di fiori e di lutto, diventa cosa piccola, cosa invisibile.
E mi vien voglia di telefonare un’amica malata che da tempo non vedo. E andrò a trovarla domani. Passerò un po’ di tempo con lei. ORA. NON POI. Grazie Alfonso, per averci lasciato questa silenziosa ma GRANDE lezione, sulla Verità dell' Amicizia e dell’ Amore.