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La Fondazione Padula risponde all'Amministrazione con il buon operato svolto in tutti questi anni

Foto © Acri In Rete
Roberto Saporito
La sesta edizione del premio Letterario “Vincenzo Padula” sarà ricordata anche per questo: per la polemica a distanza tra la Fondazione Padula e l’amministrazione comunale che, è bene ricordarlo, è uno dei cinque membri del consiglio di amministrazione della Fondazione. Sabato, il presidente Cristofaro e due esponenti del cda, De Vincenti e Abbruzzo, hanno risposto alle critiche rivolte nei giorni scorsi dall’assessore comunale alla cultura, Capalbo. Lo hanno fatto senza urlare ed inveire ma illustrando quanto dal 1998, anno di nascita della Fondazione, a tutt’oggi.
Solo grazie ai fondi europei, messi a disposizione da un bando regionale, e ad alcuni privati – dice Cristofaro siamo stati in grado di organizzare la sesta edizione che ha visto la partecipazione di circa duecento studenti e di eccellenti personalità della cultura e quest’anno abbiamo dato spazio anche agli scrittori locali..
La Fondazione, a cui il comune non da un centesimo dal 2011, rispetta a pieno lo statuto, come dimostrano le pubblicazioni di libri e gli eventi organizzati. Gli studenti sono attori protagonisti ed il Padula viene fatto conoscere attraverso libri e convegni. La premiazione non è una passerella ma è la fine di un grande percorso, un momento di riflessione e dibattito, tuttavia si può migliorare il format ma non certamente con le critiche pretestuose
.”
Ed ancora: “le nomine degli organismi si effettuano distanti dalle elezioni comunali proprio perché vogliamo che la Fondazione sia autonoma.
Poi conclude: “il Premio ha oramai una valenza nazionale ed internazionale, piuttosto che ripensare alla Fondazione si pensi a come tutelarla perché c’è il concreto rischio che essa possa scomparire.”
De Vincenti parla di pregiudizi e giudica le critiche ingiuste e ingrate. “Chi parla di gestione monocratica offende anche gli altri componenti, l’amministrazione è sempre stata coinvolta e mi sembra strano che il sindaco Tenuta abbia cambiato giudizio sulla Fondazione rispetto al 2000, quando guidò il comune, e mai ha dato un contributo valido.”
E aggiunge: “il suo intervento nell’ultima serata è stato inopportuno e fuori luogo, stigmatizzato da tutti.” E conclude: “il cda resterà in carica fino al 2015, questi sono solo attacchi demolitori che servono all’amministrazione a celare la propria incapacità politica e culturale nel fare alcune cose.”
Infine Abbruzzo, studioso del Padula: “la Fondazione è aperta a tutti ed è frequentata mentre il comitato scientifico, che si riunisce quando c’è la necessità, viene spesso invitato a convegni e scuole. Grazie alla Fondazione si sono potuti diffondere volumi importanti come l’Opera Omnia ed i Quaderni, noi non riceviamo alcun compenso ma per alcuni lavori c’è la necessità di reperire corposi fondi.
Le critiche mosse non sono costruttive ed ora aspettiamo la programmazione culturale dell’amministrazione
.”

PUBBLICATO 17/11/2013





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