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Comune verso il pre dissesto?

Foto © Acri In Rete
Roberto Saporito
Le voci sono insistenti e provengono da fonti accreditate. L’amministrazione comunale guidata da Nicola Tenuta, espressione di liste civiche, starebbe pensando a dichiarare il pre dissesto finanziario o il dissesto controllato attraverso l’avvio della procedura di riequilibrio pluriennale. In entrambi i casi si tratterebbe di una iattura per la città e le collettività, di un atto che un’importante valenza politica ed amministrativa. Sindaco, che è anche commercialista, giunta e uffici preposti stanno effettuando un duro lavoro per evitare questo atto che comporterebbe gravi disagi per cittadini e imprese.
Il Comune, quindi, vorrebbe ricorrere alla legge “salva Comuni” per evitare di precipitare nel baratro del dissesto finanziario. Si tratta di un iter che dovrà, comunque, essere sottoposto all’esame del Ministero dell’Interno e della Corte dei Conti. Che i conti non erano in ordine lo si sapeva ma la notizia del probabile pre dissesto sta creando non poca apprensione nell’intera comunità. Secondo quanto riferito dallo stesso sindaco Tenuta, nell’ultimo consiglio comunale, i debiti ammonterebbero a venti milioni a cui bisogna aggiungere i sei fuori bilancio.
Una situazione economica disastrosa, quindi, che non fa sperare a nulla di buono. Da qui la necessità di presentare un piano di rientro decisamente rigoroso se si vorrà accedere al cosiddetto «Fondo di rotazione» destinato agli enti locali in difficoltà. Cosa significa tutto questo? Che il Comune può deliberare le aliquote e le tariffe dei tributi locali nella misura massima consentita per pagare i debiti e dare nuova liquidità alle casse comunali. In questi giorni l’esecutivo Tenuta è impegnato a redigere il bilancio che dovrà essere approvato entro il 30 novembre. I trasferimenti extracomunali sono sempre meno e vi è una corposa evasione dei tributi.
Una situazione che metterebbe in difficoltà qualunque sindaco, indipendentemente dal colore politico. Nessuno, però, si aspettava, dopo pochi mesi dall’insediamento, che l’amministrazione Tenuta sarebbe stata costretta ad effettuare questo provvedimento che, tra le altre cose, provocherebbe non solo l’aumento delle tasse ma anche il blocco delle assunzioni, l’impossibilità di accendere mutui, la mancata stabilizzazione dei precari, l’espletamento dei concorsi, il mancato pagamento delle fatture a fornitori ed imprese.

PUBBLICATO 29/10/2013





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