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Famiglie isolate dal 2012 a Chimento e le strategie in campagna elettorale

Foto © Acri In Rete
Angela Scavello
Ritorno a scrivere sulla vistosa frana che ha isolato delle famiglie a Chimento nel febbraio del 2012 perché in questo lasso di tempo di parole ne sono state spese tante ma di interventi concreti neanche uno.
Ricostruendo brevemente i fatti avvenuti la situazione è la seguente: a seguito di abbondanti piogge una strada comunale, unica via di comunicazione verso l’esterno per le due famiglie residenti nelle vicinanze, ha ceduto creando una voragine di circa 15 metri d’altezza.
Da quel febbraio 2012 la situazione è rimasta invariata, nessun interveto di bonifica è stato posto in essere ma soprattutto nessun progetto è stato approvato poiché molto schiettamente il Comune ad ogni sollecitazione ha sempre vantato le proprie casse in deficit. A conferma di ogni previsione, l’avvicendarsi di politici interessati alla bistrattata strada comunale si è palesata nella scorsa campagna elettorale: ogni schieramento si è avvalso di tecnici pronti a stilare preventivi e ha promesso l’imminente inizio dei lavori, ovviamente solo se entranti da vincitori negli uffici comunali.
La cosa che ha maggiormente fatto discutere è stata la dilagante differenza tra il preventivo presentato dal candidato sindaco Giuseppe Cristofaro da quello presentato dall’attuale sindaco Nicola Tenuta.
Uno scarto così accentuato ha dato voce a due diverse posizioni che si sono poi riversate nei singoli voti dei cittadini. Molti hanno apprezzato l’economicità del candidato Tenuta ai danni del suo oppositore.
Fino a questo punto nessun problema se non fosse che oggi la giunta in carica ha espresso l’impossibilità di agire per la mancanza di risorse necessarie.
Vien da se chiedersi se ci troviamo di fronte a strategie molto spicciole di campagna elettorale ma che a suo tempo hanno dato i propri frutti.
Polemiche a parte, gradirei delle risposte esaustive da chi oggi ha fatto un passo indietro su un tema secondo me non secondario e che costringe famiglie a vivere in situazioni di precarietà.









PUBBLICATO 24/10/2013





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