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Ucciso un cavallo ad un noto imprenditore

Foto © Acri In Rete
Roberto Saporito
Quando Luigi Lorelli, imprenditore del luogo, ci racconta quanto accaduto, sono trascorsi già due giorni. Tuttavia è ancora scosso, commosso e dispiaciuto. Sabato scorso gli hanno portato via il suo cavallo in modo brutale: ucciso a colpi di fucile. La pallottola, entrato da un fianco, gli ha perforato il polmone.
Si chiamava Ciacco ed aveva undici anni. Uno stallone anglo-arabo-sardo di colore marrone con piccole chiazze bianche. Lo hanno trovato già morto su una stradina in terra battuta, a pochi metri dall’azienda e dal rifugio, con accanto Piccola, una cavalla di quindici anni, ad osservarlo. Un esemplare bellissimo che Luigi aveva comprato quando aveva pochi mesi di vita ed a cui era molto legato. Lo trattava come un figlio, conosceva abitudini e orari. Proprio per questi motivi, non vedendolo da qualche giorno pascolare nel podere in località Costantini, nel cuore della Sila Greca, Luigi ha pensato subito al peggio. Ciacco, con gli altri tre cavalli, gironzolava all’interno del recinto, non si allontanava mai se non quando trovava la recinzione aperta per farsi lunghe passeggiate tra pini, abeti e castagneti.
Qui, a circa mille metri sul livello del mare, in Sila Greca, Lorelli, che appartiene ad una famiglia stimata e conosciuta, dedita al commercio di abbigliamento ed all’affitto di gazebo, ha intenzione di creare un’azienda di allevamento ed agri-turistica. Si chiamerà la “Locanda del poeta” che sarà pronta nei primi mesi del prossimo anno.
Nel frattempo Luigi ha molta cura di asini, suini e cavalli ma soprattutto sta allevando animali rari come la capra rustica di Calabria e il pastore silano. Questo grave fatto, però, non lo abbatte e troverà la forza per andare ugualmente avanti ma nello stesso tempo non sa darsi pace e non riesce a trovare un motivo che possa portare all’uccisione del suo animale preferito. Anzi, tiene a precisare alcune cose.
Sono ancora sconcertato - dice – Ciacco abbandonava il suo recinto solo quando lo trovava aperto o manomesso da cacciatori e cercatori di funghi. Lo tenevo sotto controllo per evitare che invadesse altre proprietà e quelle poche volte che lo ha fatto ho invitato i vicini a quantizzare gli eventuali danni per il risarcimento. Chi lo ha ucciso, quindi, è stato vigliacco.
Lorelli è convinto che l’uccisione di Ciacco non sia stata casuale, ovvero che sia stato abbattuto per errore da qualche cacciatore, bensì voluta. Non ha nessuna sete di vendetta ma, in lacrime, si chiede e domanda: “possibile che Ciacco abbia commesso un danno così grave da meritarsi addirittura la morte?” Sull’episodio stanno indagando i carabinieri della locale stazione che nei giorni scorsi hanno già avviato una serie di controlli ed il colpevole, o i colpevoli, potrebbe essere presto individuato.

PUBBLICATO 17/10/2013





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