In viaggio con il Beato Angelo d’Acri a Corleone: “cronaca di un’emozione”
Teresa Straface
Nei giorni 21, 22 e 23 Settembre 2013 un nutrito gruppo di Acresi si sono recati in pellegrinaggio a Corleone, in provincia di Palermo, con la statua del Beato Angelo e una sua reliquia.
I pellegrini si sono ritrovati davanti alla Basilica; dopo la messa, celebrata da Padre Pietro Ammendola, hanno ricevuto la benedizione e si sono sistemati su tre pullman, pronti per la partenza. Il Beato Angelo, invece, è stato sistemato, con molta cura, su una papa-mobile tutti in plexiglass trasparente. L’inizio del cammino, come tutto il pellegrinaggio, è stato pieno di fede e di gioia nel cuore. L’atmosfera festosa ci ha accompagnato per molti giorni ancora dopo il pellegrinaggio. Tutti siamo sicuri di aver vissuto un’esperienza straordinaria a livello religioso, culturale e sociale. Provavamo una sensazione bellissima osservare lo stupore negli occhi della gente quando il Beato attraversava paesi, campagne e città. Il momento più emozionante è stato quando il nostro Beato si è imbarcato sul traghetto alla volta di Messina, accompagnato dai canti e dall’affetto della sua gente, ma anche da molti curiosi stupiti per l’avvenimento. Emozionante perché, in vita, il Beato Angelo era arrivato a predicare fino a Scilla e ora, grazie a San Bernardo da Corleone, la sua fama di santo e il suo carisma si sarebbero diffusi anche in terra di Sicilia. A Messina abbiamo vissuto un momento di condivisione per la sosta pranzo e subito siamo ripartiti con grande entusiasmo per poter arrivare a Corleone con la luce del giorno. Il viaggio fino a Corleone è stato lungo, sembrava non si arrivasse mai, ma ci sosteneva la fede assodata per il nostro Beato e quella nascente per San Bernardo da Corleone. Lasciata l’autostrada abbiamo imboccato una strada statale che ci avrebbe condotto verso la meta. Durante il viaggio abbiamo potuto osservare la natura selvaggia e brulla di quei territori, quasi disabitati, poiché sembra non offrire niente all’uomo tranne la via della perdizione. Invece proprio quei luoghi sono intrisi di santità, pensiamo a San Bernardo, San Leoluca, Santa Rosalia… L’arrivo a Corleone è stato annunciato da un suggestivo tramonto che, con i suoi colori caldi sembrava festeggiasse il Beato e rendesse ancora più radiosa la sua figura imponente e carismatica. L’accoglienza da parte dei Corleonesi è stata festosa, il sindaco ha manifestato l’affetto che la lega la Beato Angelo e agli Acresi, ci sono stati abbracci, saluti e tanta gioia di essersi ritrovati soprattutto per coloro che erano già stati ad Acri, con il loro Santo, nei giorni 28, 29 e 30 Giugno 2013. Dopo un breve rinfresco, con la stessa condizione di beatitudine, abbiamo portato il simulacro del Beato e la statua di San Bernardo in processione verso la Chiesa Madre. Giunti sul piazzale i due Santi sono stati festeggiati da un gioioso volo di uccellini che, alzandosi in volo dagli alberi antistanti, con i loro canti hanno allietato l’ingresso delle statue nella Chiesa. I giorni di permanenza a Corleone sono stati intensi e pieni di attività sia religiose che culturali. Il momento più magico l’abbiamo vissuto domenica pomeriggio, quando al termine della Santa Messa solenne, il sindaco di Corleone ha conferito la cittadinanza onoraria al Beato Angelo. Ci sentivamo tutti orgogliosi e fieri si essere al seguito del nostro illustre concittadino. Poi, annunciata da un fragoroso rullo di tamburi, è seguita una suggestiva processione con la statua di San Bernardo, il prezioso Crocifisso della Catena (Statua lignea del 1700), il Beato Angelo e il reliquiario. Affollatissima perché vi erano tutte le confraternite religiose di quel paese. La processione ha percorso le vie cittadine e ha raggiunto il culmine più emozionante davanti alla Chiesa della Santissima Addolorata. La statua di finissima e preziosa fattura era di una bellezza mozzafiato: aveva i capelli sciolti, una spada nel cuore e un volto bellissimo ma sconvolto dal dolore per la perdita del proprio figlio. Tutti ci siamo commossi nel vederla, ma subito dopo lì emozione si è sciolta nel nostro bellissimo canto dedicato alla Vergine Addolorata: “Ai tuoi piedi”. Il canto ha una potenza lirica che tocca il cuore e ai Corleonesi è piaciuto cosi tanto che, nel sentire il ritornello, lo cantavano unendosi a noi, formando cosi un unico popolo in preghiera. Il giorno della partenza, purtroppo, arrivò presto e quando ci siamo salutati con il Sindaco l’emozione era tanta e le lacrime pure. Durante il viaggio di ritorno, abbiamo fatto una sosta a Palermo per visitare la stupenda Cattedrale Normanna e il convento dei Frati Cappuccini. Loro ci hanno accolto benevolmente e ristorati con lauto pranzo e tanta allegria. |
PUBBLICATO 09/10/2013
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