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Abbiamo fatto 30... facciamo 31

Foto © Acri In Rete
Leonardo Marra
Se si provasse a realizzare un sondaggio sul tema della sicurezza, sono certo che la maggior parte di noi pensi a questa come ad una delle necessità primarie in una società evoluta.
Non mi riferisco solo alla sicurezza intesa come attività contro il crimine e l’illegalità, ma anche a quella sui luoghi di lavoro, in auto, per la strada, nelle case, nelle scuole, in generale in qualunque luogo dove possa avere origine una situazione di pericolo tale da mettere a rischio l’incolumità individuale o collettiva delle persone.
Insomma, da un sondaggio su questa questione, il fronte della “Sicurezza: sì!” sarebbe di gran lunga quello con più rappresentanti e le Istituzioni ne sarebbero certamente i capofila.
Parlando di sicurezza, una delle prime cosa che salta in mente a tutti (o quasi) è: la sicurezza per i nostri figli.
In questi tempi così grami, è normale che le nostre ansie provengano soprattutto dall’incertezza sul loro futuro. E vederli studiare per le poche prospettive residue che offre quest'Italia martoriata è una pena continua. Ma questo è un altro discorso...
Ritornando alla sicurezza. Mi sembra, quindi, del tutto naturale, allorché si rileva una situazione di pericolo che coinvolge i nostri ragazzi, segnalarla per far si che venga rimossa.
Ecco il punto.
Istituto Liceo Classico Scientifico di Acri. Una logistica da sempre ritenuta infelice. Nel corso degli anni soggetta ad interventi di messa in sicurezza: dalla rimozione del traliccio dell’alta tensione a quella di una piccola porzione di terreno che limitava la visuale in curva, dalla creazione di una rotatoria all’opportuna installazione di dossi artificiali per limitare la velocità degli autoveicoli in prossimità dell’istituto.
Ottimo! Sono stati fatti tanti sforzi per creare una situazione di tranquillità, vogliamo fare l’ultimo?
E’ noto a tutti coloro che si trovano a passare alle 8 di mattina per via De Gasperi, quanto sia difficile la circolazione a causa della fila di auto ed autobus che trasportano gli studenti. Questi ultimi, una volta giunti a destinazione, sono costretti ad attendere l’inizio delle lezioni davanti al cancello dell’istituto in un angusto spazio “stradale” proprio a ridosso di questa arteria molto transitata.
Ho chiesto al dirigente scolastico (persona notoriamente molto attenta al tema della sicurezza) ragguagli su questa situazione e del come mai non si possano aprire i cancelli in anticipo permettendo agli studenti di entrare nell’enorme spiazzo a disposizione dell’edificio. Devo dire che, anche se non riporto qui il resoconto della conversazione, le sue argomentazioni mi hanno parecchio convinto.
Ma allora che si fa? Lasciamo che questi ragazzi ogni mattina rischino un investimento? Francamente non mi sembra il caso.
Io mi permetto un piccolo suggerimento (all’amministrazione comunale?) attuabile anche in tempi immediati: “Si potrebbe restringere l’enorme cortile dell’Istituto, spostando il cancello di una decina di metri”. In questo modo si ricaverebbe uno spazio abbastanza lontano dalla strada da permettere ai ragazzi di rimanere in relativa sicurezza. A conti fatti, oltre alla immediatezza dell’intervento, credo sia anche una soluzione non eccessivamente onerosa. Sappiamo bene quanto le casse comunali siano in sofferenza (discorso vecchio come il mondo), ma trattandosi di materia di sicurezza, magari i fondi si riescono a reperire altrove.
Come ultima possibilità, se proprio non si dovessero trovare, io non sono ricco e, come tanti, fatico ad arrivare alla fine del mese, ma se proprio dovesse essere necessario non so, potremmo organizzare una colletta.

Le foto sono state scattate in un giorno qualunque alle 7.50. Dopo alcuni minuti sono arrivati gli autobus carichi di ragazzi e la situazione è peggiorata, ma ormai avevo scattato le mie foto.










PUBBLICATO 06/10/2013





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