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Feraudo diffamato, condannato Cozzolino

Foto © Acri In Rete
Piero Cirino
Il Tribunale di Cosenza, nella persona del Giudice Vincenzo Lo Feudo, ha condannato il Dott. Giacomo Cozzolino per il reato di diffamazione a mezzo stampa in danno dell’Avv. Maurizio Feraudo, costituitosi parte civile.
I fatti risalgono al mese di febbraio del 2010 e si collocano in un contesto politico reso aspro dai toni tipici di una campagna elettorale.
All’epoca Giacomo Cozzolino era presidente del consiglio comunale uscente e sarebbe stato il candidato a sindaco nelle consultazioni svoltesi da lì a qualche mese.
Maurizio Feraudo era invece consigliere regionale di Italia dei Valori, e sarebbe stato anch’egli impegnato di lì a poco nelle contestuali elezioni per il rinnovo del consiglio di Palazzo Campanella.
In questa fase non mancarono polemiche che al limite del lecito in una competizione elettorale di là da venire. Nello specifico, un comunicato del Dott. Cozzolino, apparso sulla stampa locale, nella sentenza emessa martedì scorso, è stato ritenuto oggetto di diffamazione nei confronti dell’Avv. Feraudo.
Il Dott. Cozzolino è stato condannato, altresì, al pagamento delle spese processuali, nonché al risarcimento dei danni in favore di Feraudo, da liquidarsi in separata sede.
Soddisfazione è stata espressa dall’Avv. Francesco Barci, difensore di Feraudo, il quale ha sottolineato come “il verdetto del Tribunale di Cosenza, che ha accolto la richiesta di condanna del Pubblico Ministero e della stessa parte civile, rende giustizia in un campo delicatissimo, quale quello dei confini tra diritto di critica politica e quello dell’offesa personale. Il Tribunale – ha concluso l’Avv. Barci ha riconosciuto che il Dott. Cozzolino, nell’articolo a sua firma, aveva travalicato detti confini, offendendo l’onore e la reputazione dell’Avv. Maurizio Feraudo, il quale proseguirà la sua battaglia legale in sede civile”.
Giacomo Cozzolino, condannato a un’ammenda di 500 euro più le spese processuali, ha comunque già fatto sapere che ricorrerà in Cassazione contro la sentenza.


Fonte “Il Quotidiano della Calabria

PUBBLICATO 27/09/2013





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