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Quale sara’ il futuro delle opere gia’ progettate?

Foto © Acri In Rete
Roberto Saporito
Oltre a quella finanziaria (il sindaco Tenuta ha affermato che sarebbero venti i milioni di debito), c’è un’altra questione che preoccupa i cittadini. Che fine faranno quelle opere iniziate, finanziate e appaltate? Si assisterà alla solita discontinuità amministrativa già vista negli ultimi dieci anni? Quella attuale percorrerà le strade intraprese da quelle precedenti o deciderà di mettere da parte quanto progettato nei mesi scorsi?
Il pensiero va subito a tre grandi interventi ideati per migliorare la qualità di vita dell’intera comunità e dare una boccata di ossigeno all’economia locale; l’ammodernamento della strada comunale Acri-Serricella, la realizzazione della strada Rondinelle e il potenziamento delle reti idriche e fognarie.
La prima opera rientra nei finanziamenti del Cipe che ha previsto ben trenta milioni grazie all’interessamento dell’eurodeputato Gino Trematerra. Il progetto, già depositato presso la Regione, prevede l’accorciamento dei tempi di percorrenza, la messa in sicurezza attraverso opere di sostegno, la realizzazione di un viadotto in prossimità della centrale Enel. Il tutto per eliminare i forti disagi e pericoli cui vanno incontro i numerosi utenti dell’arteria che collega il centro con una delle frazioni più popolose.
Per il miglioramento delle reti idriche e fognarie, altro problema annoso, la Regione ha previsto un investimento pari a quindici milioni con i quali si dovranno potenziare i servizi esistenti e realizzarne dei nuovi.
Infine la strada Rondinelle, rientrante nei Piar e per la quale è a disposizione un milione. Essa congiungerebbe la provinciale Acri-San Giacomo, nei pressi dell’ex salumificio, con viale Beato Angelo, creando non pochi vantaggi a chi è diretto o proviene da San Giacomo, Settarie, Montagnola.
A distanza di tre mesi, però, pare non vi sia stato alcun contatto tra l’attuale esecutivo e gli ex amministratori. Perdere questi finanziamenti, per il solo gusto di portare avanti una incomprensibile discontinuità amministrativa o perché non la si pensa politicamente allo stesso modo o peggio ancora per beghe personali, sarebbe come vedere un fil già visto, una grande iattura per la città e la periferia, un’occasione irripetibile per lo sviluppo del territorio.
Ai suddetti interventi occorre aggiungere altre opere pubbliche che aspettano di vedere la luce; caserma dei carabinieri (lavori a metà strada), palazzetto dello sport (terzo ed ultimo lotto), ascensore Calamo (finito ma mai entrato in funzione), teatro comunale (lavori fermi da un anno.) Si aspettano le decisioni dell’attuale governo cittadino.







PUBBLICATO 26/08/2013





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