Chiarimento posizione Assessore Salvatore Ferraro


Salvatore Ferraro
Breve premessa. Se la cognizione dei problemi acresi in campo politico ed amministrativo, da parte dei dirigenti di SEL, corrisponde alla conoscenza del nostro vernacolo, possiamo usare tranquillamente la vecchia battuta: poche idee, ma confuse.
A Zelig qualche anno fa c’era un imitatore di Di Pietro che sottolineava il suo classico modo di storpiare i proverbi, tipo “La moglie del vicino è sempre più ubriaca” La citazione dell’inesistente proverbio acrese “’U buonu juornu e da matina peari”, è un’antistrofe dipietresca dei due proverbi: “‘U bongiornu si vida d’a matina” e “Tiempu nuvudu matina peara”. Nel nostro dialetto, quando ci salutiamo, noi Acresi, non ci diciamo “buonu juornu”, ma “bongiornu” se abitiamo a sud e “bongiorna” se abitiamo a nord di Acri. Andiamo al dunque. Il sindaco Tenuta, che mi conosce da decenni, oltre ad avermi nominato Vicesindaco, mi ha assegnato le deleghe all’Ambiente e all’Igiene, ai Lavori Pubblici, alla Viabilità, all’Arredo Urbano, alla Protezione Civile. Gli acuti osservatori di SEL, che mi conoscono poco, presuppongono, con ironia, che io non possegga competenze specifiche in questi settori, dato che sono medico e non ingegnere o architetto.Ci sono stati medici, nel Comune di Acri, che sono stati assessori ai Lavori Pubblici o all’Urbanistica, sia in Giunte di sinistra che di centrodestra, e nessuno a trovato da ridire, anche perché al Sindaco e agli assessori è attribuita dallo Statuto comunale la funzione politica di indirizzo e di controllo, mentre gli obiettivi operativi e la gestione amministrativa spetta al Segretario e ai dirigenti di settore. (art. 64). Probabilmente male ha fatto il Sindaco a non farmi sottoporre ad esame propedeutico da parte degli esperti di SEL, ai quali avrei potuto mostrare referenze e, forse, dimostrare quanto la mia cultura e la mia esperienza in materia ambientale sia sufficiente per affrontare le tante emergenze che la nuova giunta ha ereditato dalle passate amministrazioni. Amministrazioni, di cui SEL - patrocinante delle classi più deboli - ha fatto parte, e che, nonostante la presenza di ingegneri ed architetti, hanno prosciugato le casse del Comune sperperando danaro pubblico in opere inutili e costose, trascurando i servizi essenziali. Durante la campagna elettorale i cittadini di Acri, ma soprattutto quelli delle contrade, ci hanno fatto delle richieste: poche, chiare e precise, dimostrando purtroppo per noi, scarso interesse per i grandi temi, per i progetti edificanti, uno più bello dell’altro, che i tre sindaci hanno descritto nei loro programmi. In via prioritaria, il problema che affligge i nostri concittadini è la Viabilità. Viabilità non intesa come collegamenti extraurbani per uscire dall’isolamento a cui questa città è stata condannata dalle passate amministrazioni. Ormai all’isolamento i nostri concittadini si sono rassegnati. In proposito vorrei aprire una breve parentesi. Nel 1991 ero consigliere e assessore in una Giunta targata PCI-DC. Neanche a quei tempi ero ingegnere o architetto. Mi recai con altri consiglieri da un ministro cosentino con una richiesta ben precisa: desideriamo uscire dall’isolamento, vogliamo una strada a scorrimento veloce che colleghi Acri con la Valle del Crati. Stupito per il fatto che era la prima volta che degli acresi non gli chiedessero un posto di lavoro, l’On. Misasi ci fissò un appuntamento con il Direttore generale dell’ANAS. A Roma il Direttore ci disse, potenza del califfo cosentino, che se il Comune avesse avuto un progetto lo avrebbe fatto inserire nel piano triennale dell’ANAS. In Comune ci risposero che non esisteva un tale progetto. Bisognava farne uno. Per farla breve, il progetto fu fatto. Solo 6,5 Km di superstrada, da Piazza Purgatorio a Ponte Muccone. Costo 20 miliardi delle vecchie Lire, a totale carico dell’ANAS. Ultimo passaggio l’approvazione in Consiglio Comunale. I politicanti di allora, in maniera trasversale e con le motivazioni più pretestuose, inaudite ed autolesionistiche, impedirono l’entrata in Consiglio del progetto che restò per sempre nel cassetto dell’ing. Zanfini. In sei anni, i geniali amministratori che ci hanno preceduto, hanno speso 60 miliardi delle vecchie lire per una galleria che ci lascia dove ci trova, ove mai venisse terminata. Dicevo, dunque, viabilità nel senso di strade dissestate, cioè, presenza sistematica e perpetua di buche inevitabili su tutte le strade comunali, rese quasi intransitabili in contrade come S. Maria la Fiumara, Farnarossa, Coschinelle, Pezzaduonica (contrade che quelli di SEL conoscono benissimo). Io, purtroppo, per motivi di lavoro, è da circa 30 anni che percorro queste strade e capisco appieno l’indignazione e l’esasperazione dei nostri concittadini. Viaggiare su queste strade tutti i giorni significa sopportare spese elevate che incidono pesantemente sui bilanci delle famiglie già castigate dalla crisi economica. C’è poi il problema molto sentito della rete fognaria inesistente in molte contrade, della rete idrica insufficiente, dell’illuminazione pubblica carente. Ci sono emergenze igienico-sanitarie come il randagismo. Il canile convenzionato non ricovera più da un anno perché vanta un credito di 100.000 euro. Come vantano crediti tutti i fornitori del Comune che rischiano il fallimento. La nettezza urbana. Acri è una delle pochissime città della Calabria che ancora non effettua la raccolta differenziata porta a porta. La discarica chiusa. Il nostro patrimonio boschivo distrutto dalla Processionaria e dal Cinìpide, flagelli indisturbati che fanno a gara con la follia dei piromani d’estate e delle ditte di disboscamento selvaggio tutto l’anno. Insomma, abbiamo ereditato una situazione di sfascio totale e di indebitamento stratosferico, alla quale la Giunta Tenuta sta già lavorando per porvi rimedio, e chi ha perso le elezioni, che fa? Cerca di mettersi in mostra con critiche strumentali e inconcludenti, anziché fare una seria riflessione sulla propria sconfitta. Ad esempio gli esperti locali di SEL, farebbero bene a chiedersi coma mai il loro candidato a sindaco di tre anni fa oggi è assessore nella giunta Tenuta e il loro fondatore storico siede nei banchi della maggioranza in Consiglio comunale. I partiti di centrodestra e di centrosinistra sono stati sconfitti dalle liste civiche di Tenuta. Sono stati sconfitti soprattutto perché sono sempre più lontani dalla gente ed identificati ormai come macchine mangiasoldi, mentre il paese va in malora e i cittadini, giorno dopo giorno, si vedono sottrarre diritti, servizi essenziali, risorse. E fino a quando i partiti non si renderanno conto che l’unica possibilità che hanno di sopravvivere consiste nel prendere in considerazione seriamente il taglio al costo della politica e la cancellazione di qualsiasi finanziamento pubblico e privilegio, saranno destinati ad un ineluttabile declino e, per sopravvivere, ad unirsi nelle alleanze innaturali come quella che sostiene il governo nazionale. |
PUBBLICATO 15/07/2013

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