La marcia verso il futuro dei giovani acresi
Demetrio Servidio
Quando volge al termine una campagna elettorale che proclama un sindaco, solitamente nella nostra città si spengono i riflettori della politica. Tutte le battaglie, gli entusiasmi, le energie investite nella campagna elettorale scemano, ognuno torna a svolgere il proprio lavoro, e prima della prossima tornata elettorale non si vive più l’ “atmosfera” della poltica.
Si smantellano cartelloni elettorali, si buttano volanti non utilizzati, si adibiscono le sedi di incontri di partito ad altre funzioni.
Nelle passate elezioni comunali acresi questo gretto modo di fare politica è cambiato: un’ ondata di giovani ha accolto e si è entusiasmata al richiamo della “Nuova primavera di democrazia”, avviata e sostenuta dal candidato a sindaco Giuseppe Cristofaro, e si è fortemente mobilitata, partecipando attivamente come candidati nelle liste del centro- sinistra o come gruppo di lavoro durante la campagna elettorale. Questa nuova forza di mobilitazione ha rappresentato il punto cardine di questa tornata elettorale, e non intende minimamente ora chiudere il sipario su questa esperienza di partecipazione collettiva, anzi, impara dagli errori e dalle mancanze che hanno penalizzato il centro-sinistra, per portare avanti le idee presentate in campagna elettorale, anche dopo la proclamazione del nuovo sindaco Nicola Tenuta. Perdendo voti in molte “roccaforti” storiche, come Duglia, Chimento, La Mucone,in cui il centro-sinistra ha sempre conquistato una ampia fiducia da parte degli elettori, o vincendo di poco in altre sezioni elettorali, ci si rende conto che la sinistra ha bisogno di integrarsi ulteriormente nel territorio . Bisogna coinvolgere di più i cittadini, riavvicinarli alle sedi di partito, renderli maggiormente partecipi alle riunioni ed ai dibattiti che vi si svolgeranno, così da avere un quadro più chiaro sulle esigenze delle singole aree geografiche della nostra città. Bisogna riabilitare e rafforzare la Sinistra Giovanile, un tempo massima espressione di scambi di idee, fonte di nuove visioni sul futuro, e di dibattiti costruttivi e propositivi. Bisogna evitare ogni genere di lotte interne al centro- sinistra stesso, a volte frutto di individualismi o di smanie di protagonismo. Con la sconfitta del candidato a sindaco Giuseppe Cristofaro , Acri perde un’immediata possibilità di forte rinnovamento , che si sarebbe materializzato in termini di strutturali interventi economici, sociali, territoriali, di cui tutti i cittadini, e non un agglomerato di pochi “eletti”, ne avrebbero giovato. Tutti questi giovani ringraziano il Professore Giuseppe Cristofaro per la tenacia e lo stile impeccabile che lo hanno contraddistinto in questa passata campagna elettorale, mantenuto nonostante l’avversario politico utilizzasse, come punto forte del proprio programma elettorale, solo la tattica della denigrazione e della macchina del fango. Questi giovani, costituiti non solo da ragazzi di tenera età, ma da professionisti, tecnici, imprenditori,studenti,operai, operatori sociali e culturali, si avviano a farsi carico di un centro- sinistra energico, compatto, intraprendente, che rilancerà una stagione di piena partecipazione nelle questioni di carattere amministrativo e politico che interesseranno il futuro della cittadinanza acrese. Questi giovani sapranno integrarsi perfettamente con le figure di maggior rilievo ed esperienza del centro-sinistra, per costituire assieme la futura classe dirigente di questa meravigliosa cittàSolo lavorando duramente si riuscirà a ricostruire ,mattone dopo mattone, una città da tempo logorata da forze politiche distruttive e negative, che hanno smantellato la possibilità di avere uno sviluppo economico adeguato alle esigenze della cittadinanza. Per tutta questa serie di motivi, lotteremo estenuatamente per rendere questa città più vivibile e accogliente, più adatta alle nostre esigenze. Indirizzeremo tutte le nostre energie per rafforzare l’immagine pubblica di una politica migliore, che NON sia quella che finora ha perso la fiducia della gente acrese, rendendo vane molte delle loro aspettative. Quanti giovani dovranno ancora lasciare Acri per trovare una prospettiva di lavoro in altre città, perchè i posti di lavoro sono diventati troppo irrisori ? A quante partenze, non dettate dalla semplice volontà di fare esperienza al di fuori di Acri, ma da esigenze economiche impellenti (accentuate in tempi di crisi ), dovremmo ancora assistere ? Un concetto deve esere chiaro, e deve essere gridato ancora più forte: Noi giovani AMIAMO questa città, e vogliamo quì investire le nostre competenze ed il nostro futuro. Pretenderemo maggiori opportunità di crescita economica, sociale, culturale, lotteremo pur di ottenerli. Noi meritiamo Acri, ed Acri merita noi, questa è la nostra visione del futuro, e la costruiremo tutti insieme, come una grande famiglia. |
PUBBLICATO 21/06/2013
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