Lettera aperta sulla delicata questione degli lsu/lpu Calabresi

Damiano Sposato
La delicata vicenda degli LSU/LPU impone un'azione che si divincoli da
momentanee iniziative illusorie e inconcludenti, (vedasi norma transitoria) con
un'azione precisa e tempestiva volta alla soluzione del problema che da sedici
anni investe il cosentino e ancor di più un'intera Regione. Una battaglia
quella sul lavoro che al momento abbiamo perso tutti ,voi in primis onorevoli
politici che avete preso parte a tutti i governi sia regionali , nazionali e locali
che vi siete avvicendati negli anni.
Ad Acri (CS) siamo 80 lsu/lpu. Siamo persone umili dediti al lavoro mettendo a disposizione degli enti la nostra professionalità che da oltre sedici anni garantiamo alla pari dei dipendenti di ruolo, servizi che riguardano tutti i cittadini,dalle attività esterne ed interne nei vari uffici (ragioneria, biblioteca, tributi, servizi sociali, lavori pubblici, urbanistica, servizi esterni), acquisendo capacità, competenze e professionalità, senza vedersi riconosciuto uno straccio di diritti: "zero contributi" .Oggi siamo passati da una possibile stabilizzazione al dramma. In seguito alla mancata attuazione da parte della Regione Calabria del piano di stabilizzazione degli Lsu/Lpu entro la fine del 2011, la Corte Costituzionale, con sentenza n° 18/2013, dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art.55 comma 1, della Legge regionale n.47/2011 che modificava il termine finale di attuazione dei piani di stabilizzazione, spostandolo dal 31/12/2011 al 31/12/2014, ha di fatto determinato l'annullamento della normativa regionale in materia di LSU/LPU impedendo l'utilizzo dei fondi destinati per il 2013 alla categoria. La Corte crea di fatto un vuoto normativo cui, nuovamente, la Regione Calabria inventa una nota transitoria per aggirare temporaneamente il problema, termine ultimo per la risoluzione: "il 15 luglio 2013". Ora noi lsu/lpu ci chiediamo a questo punto cosa avverrà dopo? "La vita lavorativa di noi lavoratori non è e non può essere considerata "transitoria" . Non è quello per cui abbiamo lottato in questi ultimi 16 anni , non intendiamo accettare passivamente dopo tanti anni di ''lavoro nero autorizzato dallo stato'', a testa alta lotteremo contro tutto e tutti affinché la nostra situazione venga risolta in maniera positiva e definitiva , pertanto è dovere degli enti locali, per cui ognuno di noi ha messo a disposizione , in tutti questi anni, la propria professionalità e il proprio impegno, intervenire, e, scendere in piazza al nostro fianco nella battaglia per la stabilizzazione . Non vogliamo parole di solidarietà , ma azioni fattive per elaborare una soluzione reale ad un serio problema, qualora si interrompesse il rapporto di lavoro con i lavoratori lsu/lpu , oltre a creare un grave danno ai lavoratori, sia economico che psicologico ( in Italia sono in aumento i suicidi a causa della perdita del lavoro , EVITIAMOLE QUESTE COSE FINCHE' SIAMO IN TEMPO), creando sconforto in noi e nelle nostre famiglie ed inoltre gli enti utilizzatori dell'intera Calabria subirebbero un danno irreparabile, tenuto conto che l' 80% dei servizi svolti è garantito dai lavoratori lsu/lpu se la Regione Calabria non varerà una nuova legge in merito. Il prossimo 15 luglio, resteremo tutti senza lavoro. Ci aspettiamo , pertanto, che siate voi politici a promuovere iniziative unitarie di concerto con i lavoratori e sindacati per la soluzione definitiva del problema . Io voglio essere ottimista, VOI CERTAMENTE CI SARETE. |
PUBBLICATO 25/04/2013

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