"Il salice ridente", nuovo libro di Rolando Perri
Redazione
Lo sfondo storico d’ambientazione prevalente - del romanzo di Rolando Perri - è quello degli anni Sessanta del boom economico e delle profonde mutazioni, avvenute nella società italiana di allora, sino a dilatarsi nella complessità e nella conflittualità generazionale dei decenni successivi.
E’ uno spaccato di vita incasellata in una realtà periferica e provinciale, ma non per questo emarginata, popolata, invece, da una borghesia emergente alla ricerca di un ruolo nuovo e dominante nel panorama sociale di quell’epoca. Nondimeno con tutte le contraddizioni, i pregiudizi, gli ossimorici atteggiamenti intrisi, parimenti, di tradizioni cristallizzate, refrattarie e di nuovismi portati alle estreme conseguenze, complici le mode ricorrenti e i radicali cambiamenti del costume e della morale in una costellazione di tabù imperanti e di totem diffusi. In quel contesto – Castrofonte e Urbiza – si snoda il percorso esistenziale di due adolescenti, successivamente divenute donne adulte e mature, legate anche da vincoli di parentela in quanto cugine, le quali, pur ricevendo la stessa educazione familiare e scolastica in un collegio di suore - fondata su capisaldi incontrovertibili - approdano a traguardi di vita opposti nella divergenza del cammino intrapreso e imposto dagli eventi. Entrambe si trovano di fronte al mistero supremo della maternità indesiderata, costrette a dare risposte confacenti al dilemma amletico dell’accettazione o del rifiuto. Una maternità, per una di loro, frutto di un oltraggio all’innocenza e alla sensibilità umana e fragile di una donna ancora in nuce. Per l’altra, prodotto di una sicurtà di comportamenti à la page, e di facili e sciatte declinazioni sulla sessualità, che diventa sesso, sic et simpliciter. Attorno alle vicende – esemplificative dello specchio dei tempi – di Eloisa e di Ludovica, le protagoniste principali, si profilano e si muovono storie minori- non per importanza – di altri personaggi, intrecciate e correlate, in qualche misura, a un unico filo conduttore da cui si staglia poderoso il tema pregnante dell’Amore in una cornice corale di destini individuali. Amore per la persona e per la natura, cosi come per un’idea e per una scelta di vita. Amore autentico, vero, non contaminato da meschini egoismi, nobile ed elevato sentimento dell’anima per gli innamorati – lui e lei – appaiati oltre le barriere architettoniche della mente. Amore, sorgente della rigenerazione e del riscatto umano. Amore, quale magia e incantesimo, in ogni stagione della vita di una donna e di un uomo. Ma, anche, malinteso senso dell’Amore sul versante di una visione consumistica, effimera e bulimica a guisa di usa e getta. Il lettore viene preso per mano e condotto, passo dopo passo, sul sentiero di una narrazione avvincente e coinvolgente verso il disvelamento di una trama intessuta di situazioni intricate e intriganti, ai limiti della verosimiglianza, per esprimere, solo nell’ultimo tratto, un giudizio di merito valoriale oppure, semplicemente, un’opinione en passant. Da quest’ultimo verdetto, dipenderanno l’incidenza e la significanza di una piacevole, proficua e pedagogica lettura. A tal proposito, emblematica e singolare risulta essere la dedica introduttiva: “ A tutte le Donne- come Eloisa –coraggiose e vessillifere del vero Amore, contro le mercantesse dei falsi sentimenti”. |
PUBBLICATO 21/03/2013
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