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La proposta politica di centro avra' spazio

Foto © Acri In Rete
Michele Trematerra
Ho sempre avvertito la politica come quanto di più laico ci possa essere, pur essendo un cattolico. Sulla linea, per capirci, di don Sturzo e di De Gasperi. Per cui, se mi si pone una questione politica sono sempre disponibile al confronto; se invece non di politica si vuole discutere, ma di piccole, ed a tratti squallide, vendette localistiche allora non ci sto.
Saranno gli eventi a dirci chi ha ragione e chi torto.
Intanto, però, leggendo le insinuazioni di Angelo Sposato, sono indotto a chiedere se davvero, in questa condizione gravissima del Paese, c’è ancora chi insiste nel ridurre la politica a meschine deduzioni soggettive, o addirittura imputare a fattori loca la sconfitta della proposta politica di Centro.
Siamo al grottesco!
Ma è chiaro o no che, all’indomani del voto, il Paese non sa ancora se riuscirà a darsi un Governo o se deve ridare la parola agli elettori?
E’ chiaro o no che in Italia c’è stato uno tsunami elettorale che ha mandato gambe all’aria i disegni e le strategie delle forze politiche tradizionali e dato spazio ad un movimento che, per quanto sia stato premiato, non è nelle condizioni di fare un governo edare risposte alla gente?
A me pare che il disastrato quadro politico nazionale uscito dalle urne ed i cui esiti non sono purtroppo ancora prevedibili, dovrebbe indurre, soprattutto gli osservatori più attenti, ad evitare di trarre conclusioni affrettate o di propalare zizzanie cui nonvale la pena neppure di replicare. Gli italiani vorrebbero comprendere come si esce dal tunnel in cui ci siamo cacciati.
Perciò sono convinto che la proposta politica riformista e di centro abbia ancora spazio e tanto filo da tessere nell’interesse, sia chiaro, non della famiglia Trematerra - la cui storia umana e politica è fatta di un lungo impegno personale, passione per la propria terra e piena trasparenza, benché ci sia di tanto in tanto qualche anima malevole che spacciandosi per candida vorrebbe togliersi qualche sassolino dalla scarpa - ma dell’interesse generale. Convengo sul fatto che la spinta riformatrice di Monti è rimasta soccombente, nel corso della campagna elettorale, dinanzi ad un esasperato populismo ed allo scontro durissimo tra destra e sinistra; ma sono del parere che se l’Italia non riprende a partire proprio dall’urgenza di affrontare i problemi dello sviluppo e del rilancio del Mezzogiorno, non a parole ma con una politica responsabile e puntuale, difficilmente vincerà le sfide che davanti a sé.

PUBBLICATO 06/03/2013





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