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Minisci, con il Decreto sullo Spoke restituita giusta dignità ad Acri

Foto © Acri In Rete
Piero Cirino
Anche Maria Cristina Minisci, consigliera comunale di Idv, prende posizione sull’ospedale, rivolgendosi, in particolare, a quegli esponenti del centrosinistra che hanno manifestato perplessità sul decreto di istituzione dello Spoke con Castrovillari.
In ogni circostanza – scrive la Minisci in una nota -, privilegiare la riflessione rispetto alla polemica penso sia utile e giusto, ma certe vicende toccano profondamente la coscienza individuale e civile. Con amarezza e con indignazione – scrive ancora l’esponente di Idv – constatiamo che le prese di posizione contro il decreto n. 191 del 20-12-2012 rappresentano alla fine un grave attacco alla cittadinanza acrese da parte di molti uomini politici del centrosinistra, schierati in un contenzioso inutile e dannoso, nella speranza di levare voti ai politici di Acri, coadiuvati dal silenzio complice dei politici avversari, per gli stessi fini.
Il nostro ospedale – ricorda la Minisci -, negli anni, attraverso l’impegno e i sacrifici di tutti, ha resistito a tutte le intemperie politiche e burocratiche piovuteci addosso, frutto di scelte penalizzanti e discriminatorie operate in trent’anni da una classe politica che ha conquistato, immeritatamente, scranni e potere, migliorando molto le condizioni socio – economiche proprie e ignorando istanze e bisogni dei rappresentati
”.
Per la consigliera di Idv, questo è avvenuto “mortificando altresì una classe politica acrese, incline e tollerante alla colonizzazione in atto da diversi decenni e che a poco a poco ha depauperato Acri di servizi e pezzi istituzionali.
Nessuno dei paladini – continua la nota – di questa tenzone si è strappato le vesti contro le penalizzazioni ingiuste e le difficoltà a cui è stata sottoposta la nostra popolazione dalle scelte operate nel cosiddetto riordino della sanità calabrese
”. Questo, “nonostante i presupposti, nonostante tutte le valutazioni espresse dagli organi ispettivi sul presidio ospedaliero “Beato Angelo” siano state completamente positive. Eppure nessuno si è lagnato della distanza tra Acri e Castrovillari quando Acri è stato declassato e aggregato al presidio ospedaliero del Pollino. Con il decreto 191 – scrive ancora la Minisci – si restituisce ad Acri la giusta dignità, senza togliere niente ad altri. E così, oltrepassando la logica dei campanili e degli ambiti angusti, si può puntare a una crescita culturale di proporzioni più ampie, che è il presupposto della salvaguardia del diritto alla salute. Ed ecco che i nostri rappresentanti istituzionali, carichi di un fardello di voti, scrivono una pagina politica gonfia di rozzezza e colma di ingiustizia”.
Per la Minisci, “non si può mortificare un intero comprensorio per fare campagna elettorale contro qualcuno. Se ci fosse un margine, bisognerebbe, da parte degli attivissimi censori, fare un bagno di umiltà e di autocritica, ammettendo quanto poco presenti siano stati per Acri. Ma questa è utopia”.

fonte: “Il Quotidiano della Calabria”

PUBBLICATO 13/01/2013





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