I Picitti, umiliati e offesi

Emilio Grimaldi
E’ l’agglomerato più antico di Acri. Un presepe di case accatastate a misura d’uomo. Accoccolate e calde. Anche i vicoli sembrano parlare. Ricordano le vite vissute e sepolte nei secoli fino a pochi anni fa. Un pezzo di storia che sta sprofondando su se stesso. Non tutto. Alcune abitazioni sono state ristrutturate di tutto punto. Porte, finestre, balconi, pareti, interni soppalchi e bagni. Una montagna di soldi buttati e lasciati alla mercé dei soliti avvoltoi. I Picitti, un pezzo di storia umiliato e offeso. Due volte.
L’ultimo ad abitarci è stato il professor Meringolo. Pare sia andato via per disperazione. Un crollo al giorno fa paura anche ai più temerari. I panni stesi e dimenticati sui balconi appena accennati. Di qua e di là. Indicano un tetto improvvisato. E da subito abbandonato. E anche le bombole del gas usate fanno pensare ad un riparo arrangiato dal freddo. La vista tra gli anfratti e i muri spezzati si perde sul Mucone. Nella valle. Immensa e maestosa. Gli occhi ritornano sulle case. E qui si perdono nelle piccole cose. Vestiti. Utensili. Bottiglie. Libri. Piante e fiori ancora verdeggianti. Un colpo nello stomaco. Poi la sorpresa. Abitazioni rifinite. Con marmo e legno. Volumi monocolori. Appena rifinite e appena sfasciate. Adesso è la mente che chiede perché. Ben otto portate a termine dall’Aterp (Azienda territoriale e residenziale pubblica) nel lontano 2002. Al bando del Comune nessuno accettò di andarci. E da allora i riflettori si sono spenti sull’antico borgo. A nulla sono valsi gli appelli alle Amministrazioni che si sono succedute di personalità del calibro di Pierluigi Cervellati, famoso architetto e urbanista italiano. Di una ristrutturazione a 360 gradi del piccolo centro. Con parcheggi sotterranei ed un ascensore per i servizi di collegamento. A nulla sono valsi i suggerimenti di un attivo comitato Pro Centro storico. Anzi, a qualcosa sono serviti. All’implementazione di un progetto di risanamento nel Piano Integrato di Sviluppo Locale. Acri è capofila di un raggruppamento di Comuni, per lo più limitrofi. Un Pisl sulla “Qualità della vita”, sui “Sistemi produttivi” e sui “Centri storici e borghi d’eccellenza”. Un progetto approvato, ma non finanziato. Ad essere sovvenzionato, invece, è quello sulla centrale a biomassa. Sempre ad Acri. I Picitti possono attendere.
In collaborazione con Giulia Zanfino |
PUBBLICATO 08/01/2013

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