OPINIONE Letto 7299  |    Stampa articolo

I Picitti, umiliati e offesi

Foto © Acri In Rete
Emilio Grimaldi
E’ l’agglomerato più antico di Acri. Un presepe di case accatastate a misura d’uomo. Accoccolate e calde. Anche i vicoli sembrano parlare. Ricordano le vite vissute e sepolte nei secoli fino a pochi anni fa. Un pezzo di storia che sta sprofondando su se stesso. Non tutto. Alcune abitazioni sono state ristrutturate di tutto punto. Porte, finestre, balconi, pareti, interni soppalchi e bagni. Una montagna di soldi buttati e lasciati alla mercé dei soliti avvoltoi. I Picitti, un pezzo di storia umiliato e offeso. Due volte.
L’ultimo ad abitarci è stato il professor Meringolo. Pare sia andato via per disperazione. Un crollo al giorno fa paura anche ai più temerari. I panni stesi e dimenticati sui balconi appena accennati. Di qua e di là. Indicano un tetto improvvisato. E da subito abbandonato. E anche le bombole del gas usate fanno pensare ad un riparo arrangiato dal freddo. La vista tra gli anfratti e i muri spezzati si perde sul Mucone. Nella valle. Immensa e maestosa. Gli occhi ritornano sulle case. E qui si perdono nelle piccole cose. Vestiti. Utensili. Bottiglie. Libri. Piante e fiori ancora verdeggianti. Un colpo nello stomaco. Poi la sorpresa. Abitazioni rifinite. Con marmo e legno. Volumi monocolori. Appena rifinite e appena sfasciate. Adesso è la mente che chiede perché.
Ben otto portate a termine dall’Aterp (Azienda territoriale e residenziale pubblica) nel lontano 2002. Al bando del Comune nessuno accettò di andarci. E da allora i riflettori si sono spenti sull’antico borgo. A nulla sono valsi gli appelli alle Amministrazioni che si sono succedute di personalità del calibro di Pierluigi Cervellati, famoso architetto e urbanista italiano. Di una ristrutturazione a 360 gradi del piccolo centro. Con parcheggi sotterranei ed un ascensore per i servizi di collegamento.
A nulla sono valsi i suggerimenti di un attivo comitato Pro Centro storico. Anzi, a qualcosa sono serviti. All’implementazione di un progetto di risanamento nel Piano Integrato di Sviluppo Locale. Acri è capofila di un raggruppamento di Comuni, per lo più limitrofi. Un Pisl sulla “Qualità della vita”, sui “Sistemi produttivi” e sui “Centri storici e borghi d’eccellenza”. Un progetto approvato, ma non finanziato. Ad essere sovvenzionato, invece, è quello sulla centrale a biomassa. Sempre ad Acri.
I Picitti possono attendere.





















In collaborazione con Giulia Zanfino


PUBBLICATO 08/01/2013





Ultime Notizie

OPINIONE  |  LETTO 5498  
La voce del silenzio
Sono d’accordo con chi pensa che la questione ospedale sia diventata ormai  una  sorta di scommessa. Capirne le dinamiche è complicato. Le cose vanno come in questi giorni va il traffico nelle g ...
Leggi tutto

NEWS  |  LETTO 6360  
Scomparso Lorenzo Sammarro. Il ricordo del sindaco Tenuta
Dopo una lunga malattia, è scomparso, a Bologna, Lorenzo Sammarro, medico cardiologo ma anche sindaco della città sul finire degli anni ’80 ed esponente di spicco dell’allora Democrazia Cristiana. I f ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 5826  
Acri, un'"Aministrazione" a prova di palo in fronte
“Il prossimo dovrà essere l’anno della svolta, per il Comune e per la città intera“, così il sindaco di Acri, Nicola Tenuta, ai suoi cittadini in occasione delle feste natalizie. Ed i risultati si son ...
Leggi tutto

NEWS  |  LETTO 4547  
Il bruzio di Padula in ciascuno di noi. Il prossimo 3 gennaio proiezione
“La penna di Bruzio”, il film documentario su Vincenzo Padula, sarà proiettato il prossimo 3 gennaio alle ore 20.30 nel Palazzo Sanseverino – Falcone.  Ne danno notizia le associazioni “Stato delle pe ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 5264  
Calabria che fu
Dopo aver letto l'articolo di Francesco Spina sul vergognoso e quartomondista disservizio del compromesso ospedale acrese non posso ribadire quanta vergogna ho (ancora una volta) per essermi ritrovato ...
Leggi tutto